Dal un lato è una sorta di rivoluzione, dall’altro una mera necessità. Perché il tour nel Pacifico della nazionale italiana comporta tanti spostamenti, e pertanto c’è bisogno anche e soprattutto di tirare il fiato. Sarà anche per questo che Gonzalo Quesada ha cambiato 8 interpreti nel XV che stanotte (ore 4,30, diretta Sky) sfiderà Tonga a casa propria, con la voglia di cancellare l’inopinata rimonta subita nel finale della partita contro Samoa. Anche perché un altro stop potrebbe rivelarsi particolarmente dannoso a livello di ranking, dopo che in un colpo solo l’Italia ha messo fine alla striscia di vittorie inaugurata al Sei Nazioni e perso una posizione a favore dell’Australia. Insomma, tanti motivi per voltare pagina in fretta.
- Quesada chiama i suoi a raccolta: "Reagire nelle avversità"
- Più di mezza squadra cambiata: "Voglio vedere tutti"
- I precedenti: l'Italia è avanti 3-2 contro Tonga
Quesada chiama i suoi a raccolta: “Reagire nelle avversità”
La nazionale è arrivata a Nuku’alofa nella giornata di mercoledì, a poco più di 48 ore dalla sfida (che curiosamente si giocherà mezzora più avanti rispetto a quanto previsto inizialmente: fischio d’inizio alle 15,30 locali, probabilmente per esigenze televisive). Quesada, oltre alla sete di riscatto dopo il ko. “sporco” con Samoa, ha chiesto ai suoi ragazzi di mostrare anche qualcosa in più sotto il profilo del gioco e della continuità.
“Affronteremo una squadra ostica, che in casa attende di giocare una partita del genere da due decenni. Troveremo delle condizioni complicate: magari farà meno caldo, ma vento e pioggia potrebbero incidere. Di più: non ci siamo potuti allenare come avremmo voluto, e anche a livello logistico è stato complicato persino avere ciò che avevamo chiesto da mangiare (ovvero riso e pollo: qualcuno in hotel ha fatto il furbo…). Sembrano stupidaggini, ma sono dettagli che contano, anche perché questi ragazzi non sono abituati a preparare le partite in questo modo. L’unica cosa positiva è sapere che avranno voglia di riscattare il ko. con Samoa: a volte bisogna toccare certe corde per ottenere una determinata reazione, e questo è il momento”.
L‘imperativo è evitare di ricadere nei tanti errori commessi: “Contro Samoa abbiamo perso 18 palloni, commesso errori in 26 azioni, sbagliato 5 rimesse laterali a confronto con le sole 4 vinte in modo “sporco”. Però ci siamo fatti male da soli, perché potevamo comunque vincere. Ecco, ripartiamo da questo dato: impariamo a vincere le partite che vanno vinte”.
Più di mezza squadra cambiata: “Voglio vedere tutti”
Gli 8 cambi di formazione, come spiegato da Quesada, non vanno intesi come “punitivi”. Semplicemente in un tournee che prevede tanti spostamenti era necessario mischiare le carte e dare spazio a tutti, anche solo per il fatto di essere venuti dalla parte opposta del mondo.
Debutterà nella Summer Series Ange Capuozzo, che ha raggiunto i compagni in ritardo e che si riprende subito il ruolo di estremo. Dopo due anni torna titolare Jacopo Trulla all’ala assieme a Ioane, così come si rivede dall’inizio Manuel Zuliani in terza linea, dove trova spazio anche Lorenzo Cannone. Campo dall’inizio anche per Marco Riccioni come pilone destro, Giacomo Nicotera come tallonatore, Martin Page-Relo mediano di mischia ed Edoardo Iachizzi in seconda linea. Quesada ha così commentato: “Capuozzo s’è fatto voli oltre oceanici per venire a giocare e merita rispetto anche solo per questo. Trulla in allenamento ha fatto vedere grandi cose: ha voglia di dimostrare quanto vale e merita una chance. In generale queste tournee servono per vedere all’opera quanti più ragazzi e direi che l’occasione è quella giusta”.
I precedenti: l’Italia è avanti 3-2 contro Tonga
Italia e Tonga si sono affrontate 5 volte nella storia, ma mai nella capitale in mezzo al Pacifico: 3-2 il bilancio in favore degli azzurri, che pure hanno perso nel 2016 l’ultimo precedente disputato a Padova (17-19). Due volte le due nazionali si sono ritrovate l’una contro l’altra nella Coppa del Mondo: nel 1999 a sorpresa vinse Tonga con un drop di Tu’ipulotu allo scadere, mentre nel 2003 in Australia la reazione azzurra portò a un convincente 36-12.