C’è una giocatrice, l’azzurra Sara Tounesi, e una squalifica che le è stata inflitta per aver commesso un atto ingiustificabile durante la partita che ha visto contrapposta l’Italia al Giappone. La giocatrice ex Colorno, per due stagioni al Clemort e ora in Inghilterra con la formazione femminile degli Sale Shark si è aggiudicata 12 partite di squalifica per aver preso a morsi l’avversaria.
- Il morso di Sara Tounesi durante Italia-Giappone
- La decisione dell'arbitra
- L'intervento della comitato disciplinare
Il morso di Sara Tounesi durante Italia-Giappone
Un avvenimento censurabile, assolutamente, tant’è che l’atleta era stata citata dopo la storica sfida contro il Giappone lo scorso sabato. Partita che, con la vittoria per 21-8, aveva garantito alle ragazze allenate da Andrea Di Giandomenico lo storico approdo ai quarti. Successo oscurato da una macchia che pesa, non poco, sulla nazionale azzurra e sulla stessa Sara Tounesi che si sarebbe resa responsabile di questo atto ingiustificato e che non è stato intercettato dalla telecamere Rai individuato, però al Tmo.
La telecamera inquadra il raggruppamento con Tounesi che porta avanti il pallone a ridosso della linea di meta e viene placcata anche dalla 7 rivale che poi “smanaccia” sul pallone in maniera irregolare, tanto che l’arbitra assegna un calcio di punizione alle azzurre per “mani nella ruck (raggruppamento)”.
La decisione dell’arbitra
La giapponese ha comunque fatto poi vedere la mano all’arbitra che ha notato un arrossamento della pelle, ma non segni dei denti (le giocatrici hanno il paradenti, ma solo nell’arcata superiore quindi il segno potrebbe essere lieve), da qui la decisione di sospendere il giudizio, almeno in campo. E demandare la sanzione eventuale a un comitato ad hoc.
L’intervento della comitato disciplinare
Finito l’incontro tra Italia e Giappone, invece, il caso è stato sottoposto all’attenzione del comitato disciplinare indipendente presieduto da Christopher Quinlan e composto da Brenda Heather-Latu (Samoa) e Ofisa Tonu’u (Nuova Zelanda) che ha
“considerato tutte le prove, comprese quelle della giocatrice vittima, di Sara Tounesi e del filmato dell’incidente e ha ha ritenuto che l’infrazione meritasse un cartellino rosso e, di conseguenza, ha accolto il reclamo. Il comitato ha deciso che la punizione iniziale appropriata fosse nella fascia media (18 partite), ma, considerate le attenuanti (nessun danno alla giapponese e la carriera senza precedenti dell’italiana) ha ridotto la sanzione a 12 partite”.
Un danno che avrà le sue ripercussioni su Sara, che salterà la prossima decisiva e storica partita per l’Italia, e le azzurre che si troveranno senza il suo supporto per almeno 12 match.