Ma davvero le ha dette lui queste parole? Sì, sono uscite proprio dalla bocca di Holger Rune, uno dei “cattivi” del circuito del tennis. Il giovane danese, genio (ultimamente poco) e sregolatezza (sempre ultimamente: tanta) del mondo delle racchette, ha mostrato un’invidiabile maturità al termine della finale del Masters 1000 di Indian Wells, persa malamente contro Jack Draper. Come se si fosse tolto la maschera da “antipatico” per indossare – finalmente – quella di un supereroe buono, dopo tante sceneggiate e comportamenti al di sopra delle righe. I modelli a cui aggrapparsi? Carlos Alcaraz. E soprattutto Jannik Sinner.
- Il cammino di Rune a Indian Wells
- Le parole di Rune dopo il ko con Draper
- Gli elogi di Rune ad Alcaraz e a Sinner
Il cammino di Rune a Indian Wells
In California, nel primo dei due tornei del Sunshine Double statunitense del mese di marzo, Rune ha giocato un gran tennis per due settimane, andando avanti in una parte di tabellone difficile e arrivando a eliminare giocatori in salute come Tsitsipas, Griekspoor e, in semifinale, Medvedev. Nell’atto conclusivo del torneo, invece, non c’è stata storia. Draper lo ha semplicemente travolto, imponendosi con un doppio 6-2. Il danese, però, non ha fatto drammi. Ha analizzato la situazione e ha ribadito anzi che, da questa lezione, potrà trarre insegnamenti preziosi.
Le parole di Rune dopo il ko con Draper
Così Rune dopo la partita persa in modo netto contro il tennista britannico: “Ci sono molte cose da cui posso trarre insegnamento da queste due settimane. Per quanto mi riguarda credo di aver giocato diverse buone partite, tatticamente molto solide. In finale, invece, non ho giocato abbastanza bene. È chiaro che debba lavorare su alcuni aspetti prima dell’inizio del torneo di Miami. Alla fine, essere arrivato in finale può essere considerato comunque un buon risultato, anche se ovviamente sono deluso per come è andata a finire”.
Gli elogi di Rune ad Alcaraz e a Sinner
Quindi gli elogi a due grandi rivali da cui prendere ispirazione: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Il loro pregio più grande? La capacità di rialzarsi dopo le sconfitte. “Ho visto Alcaraz giocare, e nonostante l’eliminazione in semifinale mi è piaciuto il suo atteggiamento. Ha giocato con una convinzione totale nel suo stile di gioco e credo sia questo il motivo per cui a 21 anni ha già vinto quattro Slam e tanti Masters 1000. Lo stesso ha fatto Sinner e questa settimana Jack ha fatto esattamente questo: è rimasto fedele al suo gioco. Questo è quello su cui devo lavorare anch’io per migliorare, devo prendere esempio”.