Secondo giornalisti, ex giocatori e storici del calcio, Arrigo Sacchi è stato uno dei più grandi innovatori del football italiano e internazionale. Giusto, dunque, che la Gazzetta dello Sport dedichi al tecnico di Fusignano una pagina speciale e una lunga intervista oggi per il suo 75esimo compleanno, che cade domani 1 aprile.
Sacchi e la voglia di picchiare Capello
Sacchi si racconta in maniera sincera, svelando anche alcuni retroscena della sua vita meno conosciuta, quella di calciatore delle categorie inferiori. Prima di diventare allenatore, quando era molto giovane Sacchi ha giocato come dilettante nel Baracca Lugo.
E proprio a quella sua esperienza da calciatore è legato uno degli aneddoti più gustosi regalati alla Gazzetta: Sacchi, infatti, ha raccontato di aver quasi aggredito un avversario che, tempo dopo, contribuirà come lui a scrivere la storia del Milan… “Al Baracca Lugo, da numero 4, marcai Fabio Capello, 10 della Spal – ha detto Sacchi alla Gazzetta – . Nel primo tempo mi fece due tunnel a chiamata. Annunciava: ‘tunnel!’ e me la faceva passare tra le gambe. Nell’intervallo giurai: se lo rifà, picchio”.
La polemica con i colleghi
Venendo a oggi, Sacchi è tornato a parlare di Capello, polemizzando con lui e con Max Allegri, allenatori che sostengono che il calciatore, il campione, è più importante del gioco di squadra.
“Dicono che mettono al centro il giocatore. Ma se lo mettono in campo così com’è, non gli vogliono poi tanto bene – la posizione di Sacchi -. Io cercavo di migliorare il giocatore attraverso il gioco. Forse gli volevo più bene io”.
E ancora, poco dopo: “Ma se contano solo i giocatori, perché certi allenatori guadagnano così tanto?”.
