La morte di Samuele Privitera getta nello sconforto tutto il mondo del ciclismo che ancora una volta si trova a fare i conti con una tragedia devastante. Il 19enne ciclista ha perso l vita nella giornata di ieri nel corso della prima tappa del Giro della Valle d’Aosta.
Una tragedia che ha colpito il mondo del ciclismo ma anche la sua Soldano, la sua comunità rimasta atterrita da quanto successo ieri. I genitori di Samuele arriveranno oggi ad Aosta ma il cordoglio arriva fino in Portogallo, dove la sua fidanzata Vittoria Grassi era in gara agli Europei di pista.
- Le indagini e l’omaggio del Tour
- Il messaggio di Axel Merckx
- Le parole del presidente della Federciclismno
- La maledizione Valle D’Aosta
Le indagini e l’omaggio del Tour
La morte di Samuele Privitera arriva dopo un terribile incidente che ha reso vana anche la corsa in ospedale. Ma sulle cause e la dinamica sono ancora in corso le indagini delle forze dell’ordine. Nelle prime ore dopo l’accaduto sono emerse alcune tesi sulle cause dell’incidente: la prima riguardante un malore di cui il 19enne avrebbe sofferto e che poi lo ha portato alla caduta, la seconda invece che puntava il dito sulla presenza di un dosso che gli avrebbe fatto perdere il controllo della bici. Purtroppo la sua corsa è finita contro il metallo del cancello di una causa e nel colpo, il giovane ciclista ha perso anche il caschetto.
La scomparsa di Privitera non ha avuto effetto solo per il Giro internazionale della Valle d’Aosta ma è stato un duro colpo per tutto il mondo del ciclismo. E oggi anche il Tour de France dedicherà un momento al giovane corridore italiano vista la presenza in gruppo anche della Jayco Alula.
Il messaggio di Axel Merckx
Sono tantissimi i messaggi di cordoglio nelle ultime ore ma a essere toccata in prima persona è stata la Jayco Alula e in praticola la Hagens Berman, società giovanile che funge da vivaio e nella quale militava Samuele. La sua scomparsa è stata devastante per tutti come si legge nelle parole di Axel Merckx, proprietario e general manager della squadra: “Samuele è stato e sarà sempre la vita e la personalità di questa squadra. Noi siamo sempre stati una piccola famiglia e momenti come questo sono inimmaginabili. Era insostituibile. La sua gioia, il suo spirito, la sua gentilezza erano sempre una luce luminosa per qualsiasi stanza o corsa in cui si trovava in quel momento. Perderlo è devastante oltre le parole. Amava la bici, le fotografie, ridere e sorridere, ma soprattutto amava la sua famiglia e i suoi compagni di squadra”.
Le parole del presidente della Federciclismno
Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo, oltre ad esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di Samuele lancia anche un appello: “E’ una notizia che ci obbliga a ragionare con maggiore determinazione su come rendere le nostre corse più sicure. Abbiamo creato da tempo una commissione per elaborare proposte al riguardo. Dobbiamo intensificare gli sforzi in questa direzione: è un obbligo che dobbiamo prima di tutto ai nostri giovani e a tutto il movimento”.
La maledizione Valle D’Aosta
Nessuna corsa di ciclismo può essere sicura al 100%, esistono purtroppo sempre dei rischi legati alla vita dei corridori. E proprio il Giro della Valle d’Aosta ha già vissuto una situazione del genere quando nel 1993 nella gara giovanile morì Diego Pellegrini. L’episodio avvenne nella discesa da Colle San Carlo e vide il coinvolgimento anche di un altro corridore, in una giornata in cui la vittoria fu di Paolo Savoldelli.
