A un mese di distanza dai test che daranno una idea migliore del lavoro svolto in inverno dalle Case motoristiche, il commentatore tecnico di Sky Mauro Sanchini prova a fare le carte alla stagione che verrà.
“La Ducati è la favorita, ma Yamaha e Honda non possono essere così attardate: “Mi piacerebbe vedere sul cupolino della Rossa il numero 1, fa sempre un bell’effetto. Non credo Pecco avrà la cosiddetta pancia piena, aver vinto in rimonta e regalato un titolo tanto atteso dalla Ducati è motivo di serenità. Bastianini permette alla Ducati di alzare l’asticella e a noi tifosi italiani di sperare in un gran divertimento, perché i due, che hanno stili di guida differenti, hanno assommato 11 vittorie nel 2022 e garantiranno alla Rossa una mole di dati notevole, Enea punterà anch’esso al titolo”. racconta a oasport “Penso che le case giapponesi stiano facendo pretattica e a Sepang scopriremo se qualche passo in avanti sia stato fatto: la Yamaha deve migliorare il motore, la Honda la ciclistica. A proposito, Marquez si farà trovare pronto: l’ultima operazione al braccio è servita a garantire allo spagnolo la migliore efficienza possibile; uno che ha vinto otto Mondiale non può essere considerato solo una variabile, ma un vero e proprio pretendente al successo finale. Battere un Marquez all’altezza legittima chiunque. L’Aprilia non è scontato possa riconfermare questa stagione, il livello dei rivali cresce sempre di più e non è semplice: Espargaro vive il migliore momento della carriera, mentre Vinales è chiamato a darsi una mossa, un talento come il suo al momento è stato sprecato”.
La seconda parte dell’intervista è concentrata sulle novità del paddock: “Ventuno corse sono molte e non sempre i nuovi Paesi, per quanto siano fonte di introito, sono sinonimo di vera passione; l’India è diversa dal Kazakistan, che rischia di fare la fine della Finlandia, dove non si è tornati a correre nonostante per tre anni fosse in calendario. Bisognerebbe poi scegliere il momento migliore per correre, in Australia non va bene farlo in pieno autunno, e così a Valencia. La Sprint Race del sabato è un cambiamento epocale, il Mondiale sarà così aperto sino all’ultima corsa. I piloti dovranno sottoporsi a un impegno fisico probante e lo stress mentale aumenterà, si dovrà sbagliare il meno possibile: questa modifica a me piace”.