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Sanremo 2025, Carlo Conti direttore artistico e conduttore in lacrime in conferenza per la madre. Chi è e la Fiorentina

Commozione di Conti in diretta durante la conferenza stampa, durante il ricordo dei suoi genitori: suo padre scomparso quando aveva appena 18 mesi e la madre, che, dice, "mi ha insegnato il rispetto e l'onestà"

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Le lacrime, sincere, di Carlo Conti inondano il Festival di Sanremo 2025 (edizione numero 75) durante una conferenza stampa che avremmo atteso crogiolando nella certezza di una spinta critica al gossip che già pare una sorta di leitmotiv, oltre alle cadute e agli infortuni. In queste effetti perversi, che la kermesse porta con sé, l’inevitabile spaccato di verità dona umanità e autenticità all’evento televisivo per definizione. Sanremo è Sanremo, ma quel pianto trattenuto attribuisce quelle emozioni che si cercano.

Sanremo 2025: Carlo Conti si commuove davanti ai media

La domanda che smuove l’emotività anche del conduttore e direttore artistico che pure vanta enorme esperienza alle spalle, riguarda la sua infanzia e la sua esistenza nel ricordo del padre scomparso quando aveva appena 18 mesi e il pilastro familiare, sua madre, scomparsa.

“Mia mamma mi ha cresciuto da sola perché il mio babbo è morto che avevo 18 mesi”, dice il direttore artistico del Festival e la commozione domina le parole, quando escono quelle frasi che la descrivono con affetto e trasporto. “Una donna fortissima. Mi ha insegnato due cose: il rispetto e l’onestà. La tavola era sempre apparecchiata, ogni giorno, anche solo per noi due”, ha rammentato Carlo Conti.

Non si alimentano le polemiche, a voler sottolineare che se arriveranno non saranno da attribuire alla direzione artistica. Le luci si accendono ufficialmente stasera, sulla prima post Amadeus. Conti ha già condotto e impostato l’evento e descrive una situazione quasi idilliaca, dopo quanto affermato con Antonella Clerici e Gerry Scotti al suo fianco.

“Il clima è dei migliori, l’accoglienza è sempre straordinaria, Sanremo ci abbraccia”, spiega il conduttore per una rassegna che il direttore Intrattenimento Prime Time Ciannamea che aggiunge una sua definizione, quale «il Festival dell’Amicizia», che pare in dissonanza sulla carta con la compresenza di personaggi quali Fedez, Achille Lauro e Tony Effe. Tre protagonisti tra dissing e gossip, non da ultimo per via delle lenti a contatto indossate ieri sera dal rapper di Rozzano.

La scaletta di stasera 11 febbraio 2025

Musica e varia musica interpretano lo spirito universale di Sanremo che oggi dedica un ricordo a Ezio Bosso, con Noa e Mira Awad (la prima israeliana, l’altra palestinese) che canteranno Imagine, con il superospite Jovanotti.

E ovviamente la sfilata dei 29 Big con il seguente ordine, previsto dalla scaletta di questa sera, 11 febbraio 2025, 1° serata:

  • Gaia,
  • Francesco Gabbani,
  • Rkomi,
  • Noemi,
  • Irama,
  • Coma_Cose,
  • Simone Cristicchi,
  • Marcella Bella,
  • Achille Lauro,
  • Giorgia,
  • Willie Peyote,
  • Rose Villain,
  • Olly, Elodie,
  • Shablo ft. Gué, Joshua e Tormento,
  • Massimo Ranieri,
  • Tony Effe,
  • Serena Brancale,
  • Brunori Sas,
  • Modà,
  • Clara,
  • Lucio Corsi,
  • Fedez,
  • Bresh,
  • Sarah Toscano,
  • Joan Thiele,
  • Rocco Hunt,
  • Francesca Michielin;
  • The Kolors.

Presente in conferenza anche il conduttore del DopoFestival, Alessandro Cattelan, che rinforza il concetto messo giù dal direttore artistico: “La speranza è di regalare un momento di decompressione, commento, cazzeggio, scherzo su quello che ci auguriamo succederà durante le serate. La mia intenzione è fare un DopoFestival che ricordi come clima quelli che ho amato di più, quelli di Elio e le Storie Tese, di Fiorello dell’anno scorso, di Nicola Savino con i Gialappi, quel modo di dissacrare la liturgia sanremese”.

Nebuloso il possibile scontro tra Fedez e Selvaggia Lucarelli, ospite fissa del programma, Cattelan dice e non dice: “Non so della presenza di nessuno, ci basiamo su quello che succederà nelle ore precedenti, tutti i cantanti sono invitati, chi avrà tempo, voglia, energia, è ben accetto e sapremo trattarlo bene. Capisco che quello che è successo recentemente si vada a infilare in quell’argomento lì, ma Selvaggia è intelligente, parla di mille cose e quando l’ho chiamata non avevo idea della lista dei cantanti di Sanremo”.

Il padre scomparso e l’alluvione di Firenze nei suoi ricordi

Carlo Conti è stata la scelta migliore possibile, per le sue qualità. Ex bancario, ragioniere diplomato con il massimo dei voti, ex dj e conduttore di programmi per bambini, Conti è un professionista strutturato, solido, creativo ma concreto che nutre una passione calcistica spiccata per la Fiorentina.

Nato a Firenze il 13 marzo del 1961, il conduttore e autore televisivo affronta momenti cupi, che ha già raccontato in precedenza anche per condividere e per sostenere quanti hanno affrontato lutti simili ai suoi. A 18 mesi rimane orfano del padre a causa di un tumore ai polmoni, per questo motivo la mamma è stata costretta a fare due lavori per mantenere la famiglia. Una donna che è e rimarrà pilastro della sua vita affettiva, sempre. Altro momento cardine nella vita del conduttore è la catastrofe dell’alluvione di Firenze del 1966, che rimane un ricordo vivido e presente in Conti e che spesso ha tenuto a ricordare.

Gli studi e il lavoro in banca

La figura trainante di sua madre lo ha portato ad avere una abnorme disciplina, senza trascurare le passioni. Capisce subito che c’è da fare e appena diplomato, con il massimo dei voti, entra in banca e incomincia una doppia vita: lavoro e radio. Nel 1986, azzardando nonostante le premesse fossero già ottime, si licenzia in tronco per inseguire la sua passione per la radio che gli consentì di seguire il suo primo Festival, sebbene i mezzi fossero assai limitati.

Comincia conducendo format in emittenti radiofoniche private fiorentine durante l’era delle radio libere, sul finire degli anni ’70.

La carriera in radio e l’approdo in televisione

Prima lavora a Radio Firenze Nuova, poi a Radio Firenze 2000 dove comincia la sua attività di disc jockey e di speaker. Esordisce come conduttore radiofonico nel programma Estate 2000 e nei primissimi anni ’80 incomincia un sodalizio artistico che durerà fino ai nostri giorni con Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.

Alla televisione arriva per quel rapporto osmotico che allora era costante, tra i mezzi che segnarono la svolta culturale e anche politica di quella generazione; in tv approda nel 1982 quando partecipa a Ciak per un artista domani e dopo essersi fatto le ossa con una gavetta lunga e vissuta in ogni contesto possibile.

Da qui praticamente inizia una carriera televisiva inarrestabile, dai programmi per ragazzi a Domenica in, Tale e Quale show, i preserali e tutto quel che c’è da condurre in Rai (che non ha ancora lasciato alle spalle).

Fonte: ANSA

Carlo Conti e Alessandro Cattelan

La passione per la Fiorentina

La sua passione per il calcio, che segue da sempre, e per la Fiorentina sono costanti e inamovibili certezze, qualunque sia la fase della sua vita e della carriera affrontate. Il tifo è stato tale da indurlo a riflettere sulla necessità di tornare a vivere a Firenze, con sua moglie e sua figlio Matteo.

Scherzosamente ha rivelato: “Ho trasferito la famiglia a Firenze quando, uscendo dall’asilo, mi chiese se poteva tifare un po’ anche la Roma” , disse in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il 30 aprile 2024, aggiungendo anche di aver portato suo figlio allo stadio. Ha reso omaggio a Joe Barone, quando è mancato e ha sempre partecipato da tifoso ai grandi eventi della Viola. Una sorta di testimonial indipendente della società e del tifo viola, come accaduto ad altri nomi celebri.

Stefano Pioli è il suo allenatore viola preferito, “perché ha saputo gestire lo spogliatoio dopo la morte di Astori, facendo lo psicologo e l’amico”. Il giocatore preferito viola di sempre, invece, “Picchio De Sisti, n. 10 del secondo scudetto, nel ‘69”. Ha poi aggiunto sulla questione del tricolore: “Scudetto? Ci basta il bel gioco. Anche perché il calcio lo abbiamo inventato noi fiorentini”, la sua battuta da maestro delle parole.

I numeri, intanto di questa edizione, sono già importanti, stando a quanti sono i giornalisti, operatori e fotografi accreditati: 1.487, un numero che restituisce la vocazione generalista del Festival.

Sanremo 2025, Carlo Conti direttore artistico e conduttore in lacrime in conferenza per la madre. Chi è e la Fiorentina Fonte: ANSA

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