Quella medaglia d’oro nel salto in alto, alle Olimpiadi forse tra le più politiche di sempre, costituisce un pezzo di vita per Sara Simeoni e un frammento di storia per lo sport italiano. Un patrimonio di cui, oggi, non sappiamo nulla all’indomani del furto subito dalla campionessa nella sua abitazione.
- Sara Simeoni e quell'oro olimpico rubato
- La ricostruzione del furto in casa
- Le altre medaglie buttate via, ritrovate sotto il letto
- L'appello al Tg1
- La carriera immensa di Simeoni
Sara Simeoni e quell’oro olimpico rubato
“La vittoria dell’oro olimpico a Mosca fu un riscatto. Era l’atletica italiana che finalmente riusciva a dire la sua in mezzo alle potenze straniere. Facemmo contenti noi e gli altri”, dichiarò in un’intervista al Corsera Sara Simeoni, per restituire la grandezza di quell’impresa.
La Signora del salto in alto, adesso, definisce un disastro questa perdita, di un bene che ha una valenza simbolica, umana e sportiva incalcolabile.
Sara Simeoni campionessa olimpica di salto in alto a Mosca 1980
Per questa ragione ha deciso di lanciare un appello ai ladri che si sono intrufolati nella sua casa di Rivoli Veronese (Verona), sabato scorso, approfittando del fatto che non ci fosse nessuno e portandosi via, tra le altre cose, anche un pezzo della sua storia personale:
“Mi restituiscano almeno quella medaglia. Loro non se ne potranno fare niente, non ne trarranno alcun guadagno. Per me invece ha un grande significato”.
La ricostruzione del furto in casa
Secondo la ricostruzione effettuata dall’agenzia ANSA, i ladri si sono introdotti nella casa di Rivoli Veronese dove vive con il marito e allenatore Erminio Azzaro ed il figlio Roberto, e l’hanno messa a soqquadro portando via medaglie, coppe ed altri trofei.
Una rapina scoperta solo al rientro a casa, dopo aver preso parte a un evento e aver partecipato a Scandiano (Reggio Emilia) alla presentazione del suo libro ‘Una vita in alto’, scritto a quattro mani con il giornalista di RaiSport, Marco Franzelli.
Le altre medaglie buttate via, ritrovate sotto il letto
Le medaglie d’argento conquistate a Montreal e Los Angeles, invece, sono state ritrovate, quasi come segno di sfregio sotto il letto, dove erano state gettate dai rapinatori: da quanto si è appreso, l’abitazione ha un sistema di videosorveglianza, ma sembra che i ladri – evidentemente esperti – lo abbiano aggirato.
L’appello al Tg1
Sara Simeoni, in collegamento con il Tg1, ha esternato il proprio rammarico e ha di nuovo chiesto la restituzione dell’oro di Mosca:
“Significa anni di allenamenti, di sacrifici e rinunce, di scelte. Non è semplice vincere una medaglia alle olimpiadi. E’ il simbolo di tante attese, significa tutto”.
Sara Simeoni oggi
La carriera immensa di Simeoni
Ricordi di una carriera sportiva costellata da straordinari risultati che hanno portato la campionessa veronese, che ha compiuto 70 anni e si è ritrovata protagonista de Il circolo degli Anelli e di un grande successo televisivo.
Simeoni è stata eletta “Atleta del Centenario” assieme ad Alberto Tomba. Un palmares che, oltre all’oro di Mosca, annovera gli argenti a Montreal 1976 e Los Angeles 1984, (le medaglie ritrovate per puro caso) ma anche la medaglia d’oro agli Europei di Praga, bissando il ricordo del mondo a 2,01 conquistato un mese prima, nell’agosto 1978 a Brescia.
“Mi hanno portato via tantissimi ricordi e vorrei almeno riavere questa medaglia, non è neanche d’oro, loro cosa se ne fanno? Per me ha un significato e un valore speciale, per loro niente”.