Una cosa da non fare quando di mezzo c’è Sofia Goggia? “Non compatitemi. Ci sono rimasta male quando ho letto che più d’uno ha pensato che non sarei mai tornata sugli sci. Mi ha dato proprio fastidio, perché so io quello che significa lottare per qualcosa. E non ho bisogno certo di essere compatita da nessuno”. Parole che vanno dritte al cuore, perché provengono da una mente “diversa” da tutte altre. Una filo-Sofia di vita reale, anche adesso che il tempo del ritorno in pista è finalmente arrivato, con l’ottimo secondo posto nella seconda prova cronometrata della discesa di Beaver Creek a testimoniare che tutto (o quasi) sembra già essere tornato alla normalità.
- "Le cose belle non sono mai facili"
- "Le giovani uno stimolo. Rientro, ma a fari spenti"
- Le galline, Milano-Cortina e "lo specchio"
“Le cose belle non sono mai facili”
Sofia però sa quanto ha sofferto durante il lungo esilio dal circo bianco, che dura ormai da più di 10 mesi. Ma che avrebbe potuto essere ancora più lungo, come ha spiegato in una lunga intervista al Corriere della Sera. “Ho pensato anche di fermarmi per tutta la stagione, rimandando il rientro direttamente all’autunno 2025. Però alla fine è stata più una precauzione che una vera e propria volontà di non correre troppi rischi. Insomma, sapevo che sarei potuta tornare già in questa annata, ma le cose andavano comunque fatte per gradi”.
E la scelta di rimuovere la placca inserita tra la tibia e il malleolo le ha fatto anche perdere qualche settimana di lavoro. “Ma se non l’avessi tolta sarebbe stato un problema allenarmi durante l’estate. Non avrei potuto far coesistere la placca con la protezione, quindi giusto tornare sotto i ferri e attendere qualche giorno in più per il rientro”. L’ennesima ripartenza non l’ha spaventata: “Le cose belle non sono mai facili, ma se uno non combatte per ciò che vuole davvero, che senso ha lottare?”.
“Le giovani uno stimolo. Rientro, ma a fari spenti”
Le domande che si pone Sofia sono le stesse che aleggiano nella mente dei tanti appassionati che ne hanno avvertito forte e chiara la mancanza in questo lungo 2024. Che pure è passato via veloce, pensando che da quel 5 febbraio (giorno dell’infortunio sul Tonale) si è arrivati ormai a ridosso delle feste a gareggiare sulla mitica Birds of Brey. “Togliere la piastra mi ha legittimato ad essere di nuovo quella che ero prima. Adesso penso solo a migliorare giorno dopo giorno. Cosa potrò fare in gara? Difficile dirlo. Se starò bene a avrò confidenza con i mezzi, allora potrò sentirmi libera di spingere e avrò la chance di essere competitiva. Ma per mia volontà preferisco rientrare a fari spenti”.
La concorrenza nel frattempo è andata aumentando e Sofia sa perfettamente che questo è un dato di cui tener debitamente conto. “Le giovani sono sempre si stimolo, specie per chi come me è abituata a stare al top. Io però in carriera credo di essere stata brava a “rubare” sempre qualcosa dalle altre, perfezionando il mio modo di scendere. Lo ha fatto anche Shiffrin, e nelle discipline veloci ha cercato di studiarmi molto da vicino. Mikaela è una che studia, ed è l’atleta più completa, forte e stabile che esista sugli sci al giorno d’oggi”.
Le galline, Milano-Cortina e “lo specchio”
Goggia sa perfettamente che a 32 anni c’è bisogno di andarci cauta. Perché il fisico è stato logorato da continui infortuni e la vita non sempre offre seconde chance tanto a lungo. “A pensarci bene, per avere l’età che ho penso di aver sciato veramente poco. Ho fatto 180 gare di Coppa del Mondo, ma quante volte sono dovuta stare ferma? Avrebbero potuto essere molte di più. Ma questo fa parte del gioco”.
Beaver Creek sarà l’ennesima ripartenza, ma la testa corre anche da altri parti. Chi gli chiede qualcosa sull’amore resta deluso: “So di avere l’amore di una nazione intera, e questo mi basta”. Poi c’è anche l’azienda di allevamento di galline a Nembro, sempre più grande. “Ne abbiamo 2.800, tutto procede secondo i piani. È qualcosa che mi rende felice e orgogliosa”.
E poi c’è sempre sullo sfondo il sogno olimpico. “Milano-Cortina è un appuntamento al quale tengo tantissimo. Peraltro pochi mesi prima spero di riuscire a laurearmi in scienze politiche, e sarebbe davvero bello poter puntare a una “doppia laurea”, universitaria e in pista”.
Nel fine settimana il filo con la vita di sempre è pronto ad essere riannodato. Ma Sofia giura di non aver paura di poter fallire. “Se mi guardo allo specchio e dico di aver dato tutto, allora non puoi avere paura di niente. La concorrenza è agguerrita, ne spuntano sempre di nuove, e se vanno più forte tanto meglio per loro. Tutti vogliamo vincere: si scrive neve, ma si legge giungla”.