Cinque maledetti centesimi: tanto ha diviso Florian Schieder dal primo successo in Coppa del Mondo, tanto ha fatto la felicità di Cyprien Sarrazin, che come da pronostico ha avuto ragione di tutti i pretendenti al successo sulla mitica Streif nella prima discesa libera di Kitzbuhel (domani si replica, con nuovo assalto da parte dei big). Sarrazin ha rotto l’urlo in gola dell’atleta azzurro, che ha bissato il podio conquistato lo scorso anno sempre sulle nevi austriache, anche se questo secondo posto fa molto più male del precedente. Perché dopo aver messo gli sci davanti a quelli Odermatt il più pareva fatto, ma ancora una volta il transalpino ha sparigliato le carte.
- Schieder contento... ma non troppo: "Domani attaccherò ancora"
- Odermatt per una volta è "solo" terzo
- Paris pensa già a domani: "Spero in una pista ghiacciata"
- Italiani in chiaroscuro: tutti fuori dai 30
Schieder contento… ma non troppo: “Domani attaccherò ancora”
Impossibile non accumulare rimpianti dopo una prova che era sembrata perfetta, soprattutto pensando all’adrenalina accumulata dopo aver messo il muso davanti al dominatore della stagione, cioè l’elvetico Odermatt. “Sinceramente non so cosa dire. Non so nemmeno dove posso aver perso quei 5 centesimi: forse sull’Hausberg, dove ho perso un po’ di velocità, o forse nel finale dove non ho tirato a tutta, perché la visibilità non era al 100% e non mi sono fidato molto su un paio di passaggi. Di sicuro ho anche perso la traccia migliore nella parte finale, e questo mi ha fatto rallentare un po’.
Detto questo, cinque centesimi sono un’inerzia, dunque potrei averli persi ovunque. Sono però contento di come ho sciato e delle sensazioni che ho provato. So di poter stare lì a giocarmela con i migliori, e questa è la cosa che più conta. Domani avrò un’altra opportunità per attaccare e cercherò di non sprecare questa chance, perché sento di essere veramente in sintonia con i materiale e con la pista, che è quella che mi piace di più di tutto il calendario di Coppa del Mondo”.
Odermatt per una volta è “solo” terzo
È stato proprio l’ultimo settore di gara a consegnare a Sarrazin la vittoria, che in poco meno di 11 secondi ha recuperato 15 centesimi sul rivale azzurro. Il francese, al terzo successo in stagione (il secondo in discesa libera dopo quello ottenuto a Bormio a fine dicembre), ha ribadito di attraversare un periodo di forma semplicemente straordinaria: non ha fatto una gara esente da piccole sbavature, ma è stato ancora una volta il più continuo e soprattutto ha saputo rimediare a un errorino commesso a metà gara, subito dopo l’imbocco della stradina.
Sul podio, con Sarrazin e Schieder, è finito ancora una volta Marco Odermatt, che ha pagato 34 centesimi al traguardo, quasi tutti accumulati nella parte iniziale del tracciato, quella più di scorrimento e quindi meno adatta alle sue caratteristiche. Appena dietro al leader di Coppa del Mondo s’è piazzato l’americano Ryan Cochran-Siegel (a 35 centesimi), che ha preceduto il canadese Cameron Alexander.
Paris pensa già a domani: “Spero in una pista ghiacciata”
Chi ha Kitzbuhel ha fatto l’abitudine a salire sul podio, e spesso volentieri sul gradino più alto, è Dominik Paris. Il quale stavolta s’è dovuto però accontentare del sesto posto finale, a 58 centesimi di ritardo da Sarrazin, complice una gara nella quale non ha saputo interpretare nel migliore dei modi la parte centrale (ha pagato un po’ troppo sul Bruckenschuss e anche sull’Hausbergkante, il tratto dove spesso e volentieri in passato ha fatto la differenza), riuscendo però a far registrare il miglior intertempo nel quinto settore, quello che precede la traversa.
“Sono abbastanza contento, anche se poi s’è visto che col passare dei minuti la pista è andata velocizzandosi. Potevo forse sciare un po’ meglio, ma in generale so di essere andato forte. Sono contento per Florian: un anno fa era stato fortunato per via delle condizioni meteo un po’ pazzerelle, stavolta è partito con i migliori e si è confermato. Ora spero solo di poter sciare domani su un terreno più duro e ghiacciato, quindi più congeniale alle mie caratteristiche”.
Italiani in chiaroscuro: tutti fuori dai 30
Gli altri italiani in gara sono finiti tutti fuori dai primi 30. Delusione per Mattia Casse, che ha pagato tanto nell’ultima parte (anche per via della visibilità, andata progressivamente peggiorando), che ha chiuso appena davanti a Mattia Molteni, all’esordio sulla Streif. Innerhofer ha chiuso 41esimo, Alliod 49esimo.
Domani si replica: nella notte è prevista una sensibile diminuzione delle temperature nell’area tirolese, e questo potrebbe dar vita a una gara molto più combattuta ed esigente, con la possibilità di trovare una pista più ghiacciata e selettiva. Lo spera Paris, ce ha voglia di regalarsi un’altra perla sulla pista storicamente più iconica del calendario di Coppa del Mondo.