Stavolta nessuno gliel’ha portata via: Marco Odermatt ha conquistato la prima vittoria in carriera in discesa libera in Coppa del Mondo, rimuovendo anche l’ultimo fastidioso zero dal suo incredibile palmares che parla già di 30 vittorie, alle quali vanno aggiunte l’oro olimpico in gigante a Pechino e i due ori mondiali a Courchevel sempre in gigante e proprio in discesa.
Ma a furia di collezionare secondi posti in CdM, quella vittoria che mancava nella disciplina più veloce cominciava a togliergli il sonno. A Wengen ha spazzato vie ansie e timori: prestazione semplicemente impeccabile che e domani in supergigante può bissare (e c’è un’altra discesa sabato, stavolta in conformazione “piena” partendo dalla parte più alta). Svizzeri ai suoi piedi e festa totale nel parterre.
- La discesa perfetta: solo Sarrazin sulle tracce di Odermatt
- Schieder, che bella sorpresa: a 13 centesimi dal podio
- Paris, la Kernen-S ancora una volta è indigesta
- Casse, segnali di crescita. Domani è l'ora del SuperG
La discesa perfetta: solo Sarrazin sulle tracce di Odermatt
Odermatt ha impresso un ritmo indiavolato alla gara, scendendo quando nel leader’s corner c’era Aleksander Aamodt Kilde, lasciato però a 81 centesimi (e sempre con luce verde in tutti gli interempi). Il fuoriclasse elvetico ha fatto segnare i migliori passaggi in 4 dei 5 settori di pista rilevati, faticando un po’ (si fa per dire) soltanto nella parte centrale, quella più congeniale ai discesisti puri. Per il resto ha pennellato ogni curvone, sfruttando le sue doti di gigantista puro.
Doti che competono anche a Cyprien Sarrazin, che ormai non è più una sorpresa, semmai un’autentica certezza: il vincitore dell’ultima discesa del 2023 sulla Stelvio di Bormio è stato l’unico che ha provato ad avvicinare Odermatt, pagando al traguardo 58 centesimi, dei quali 27 persi nella parte iniziale e altri 25 pagati nell’ultimo tratto, dove pure ha provato a mollare gli sci e interpretare la pista in modo aggressivo. Stesso andamento di Kilde, che ha messo assieme una gara tutto sommato buona, pur mostrando ancora una condizione non al top.
Schieder, che bella sorpresa: a 13 centesimi dal podio
Ai piedi del podio c’è stata anche tanta Italia. E un po’ a sorpresa Florian Schieder ha vinto la contesa tutta interna con Dominik Paris e Mattia Casse. Schieder ha chiuso infatti al quarto posto, a soli 13 centesimi da Kilde, recriminando per i troppi centesimi lasciati all’uscita dal cancelletto in fase di spinta e poi anche nella Kernen-S, cioè nella stradina col passaggio iconico sotto la ferrovia (mentre è passato Odermatt è transitato proprio il trenino), tratto chiave dove sensibilità e attenzione ai particolari fanno la differenza.
Per Florian però è il miglior risultato stagionale, sul quale poter costruire una seconda parte di annata importante. “Sinceramente non so come abbia fatto a perdere così tanto tempo in cima, probabilmente ho sbagliato in partenza, ma sono molto soddisfatto. Dopo il canalone mi sentivo davvero veloce e ho provato a spingere senza paura. Resta sicuramente una bella prova e sono soddisfatto”.
Paris, la Kernen-S ancora una volta è indigesta
Anche Paris ha rimpianto parecchio il passaggio alla Kernen-S, da sempre suo tallone d’Achille sul Lauberhorn. Tutto sommato la prova del carabiniere di Merano è stata positiva: considerati i 7 decimi secchi beccati nel secondo settore, il resto l’ha fatto piuttosto bene, chiudendo al quinto posto appena sopra il secondo di ritardo da Odermatt. “Non posso dire di essere troppo contento, soprattutto mi spiace non essere riuscito a interpretare al meglio la Kernen-S. In generale poi sono andato forte, ma non sono stato così perfetto. Come squadra però abbiamo fatto bene e Florian ha saputo davvero strappare un ottimo risultato. Certo, il mio distacco mi lascia un po’ pensare che ci siano diverse cose da sistemare, ma sabato sarà una discesa diversa, tenuto conto anche che si partirà più in alto. Spero di giocarmi questa opportunità e vedere cosa poter fare”.
Casse, segnali di crescita. Domani è l’ora del SuperG
Il trenino azzurro l’ha completato Casse, che ha chiuso in top ten a due decimi da Paris. “Mentre scendevo le sensazioni erano buone. Ho cercato di spingere, credo di aver fatto un altro passo avanti e penso di poter dire la mia anche nella gara di sabato”. Fuori dai primi dieci Kriechmayr e Bennett, così come Innerhofer (che qui ha vinto nel 2013, ultimo italiano a domare il Lauberhorn) che seppur non al meglio dopo il taglio rimediato a Bormio ha limitato i danni, chiudendo a due secondi dalla vetta. Domani si torna nuovamente in pista ma in supergigante (ore 12,30): scontato dire chi sia il grande favorito (Odermatt), ma per il podio non mancheranno pretendenti.