Il caso scommesse tiene a banco in Italia, anche perché investe calciatori di primo piano come Fagioli, Tonali e Zaniolo. Ma, nel 2017, toccò anche alla Repubblica di San Marino affrontare uno scandalo che destò non poco scalpore. “Per scommettere ho perso la nazionale” ha confessato in un’intervista a ‘Il Messaggero’, Carlo Valentini, che fu squalificato per 13 mesi e mezzo.
- San Marino e lo scandalo scommesse: cosa successe nel 2017
- Calcioscommesse, la testimonianza di un ex calciatore di San Marino
- Valentini, la ludopatia e quando ha iniziato a scommettere
- Vicenda scommesse in Italia: cosa ne pensa Valentini
San Marino e lo scandalo scommesse: cosa successe nel 2017
Tutto ebbe inizio in seguito alla partita di Coppa Titano tra San Giovanni e Virtus che si giocò il 15 marzo 2017 e che fu decisa dall’autogol di Andrea Righi, grazie al quale la squadra di casa s’impose 1-0. In quella circostanza si registrò un flusso anomalo di scommesse con vincite superiori a 300mila euro non solo a San Marino, ma anche in Sicilia e Campania. In 24 furono coinvolti da presidenti, dirigenti, allenatori e calciatori.
Calcioscommesse, la testimonianza di un ex calciatore di San Marino
Carlo Valentini, oggi 41enne, è stato uno dei calciatori più rappresentativi di San Marino, avendo collezionato ben 46 presenze in nazionale, oltre ad aver accumulato sei gettoni nei preliminari di Champions League con il Murata e il Tre Penne. L’ex centrocampista è andato incontro a una squalifica di 13 mesi e mezzo, accompagnata da una multa di 1.150 euro. “Ho perso la Nazionale e ancora mi fa male se ci penso – ha rivelato -. Scommettevo su tutto, ma non sulle mie partite”.
Valentini, la ludopatia e quando ha iniziato a scommettere
L’ex calciatore sammarinese racconta di aver iniziato a scommettere “a 17-18 anni con gli amici, si andava in ricevitoria e si giocava senza farsi tanti problemi. Ho provato una cosa nuova, poi è cresciuto tutto e l’online ha preso il sopravvento”. Valentini continua: “Ho sofferto di ludopatia, con la malattia che si era manifestata più del vizio. Ho continuato a giocare e non volevo smettere. Ho avuto paura quando è arrivata la polizia al lavoro sequestrando il materiale informatico. Non avevo commesso alcun reato, però ci sono stato male. Mi ha ferito vedere il mio nome accostato alle combine nella mia terra e io con quello non c’entravo davvero nulla”.
Vicenda scommesse in Italia: cosa ne pensa Valentini
“Mi fa un po’ strano che siano coinvolti calciatori molto famosi e che non pensavo potessero caderci dentro – ammette Valentini -. Magari hanno cominciato a scommettere per passare il tempo e poi è diventata una malattia. Va scisso però scommettere con il combinare le partite, sono due situazioni completamente diverse. Aspetterei comunque lo sviluppo delle indagini e cercherei di capire a fondo come stanno le cose. Un consiglio? Non dico di evitare in assoluto di scommettere, ma di gestirlo come un hobby”.