“Una battuta d’arresto che allunga ombre insidiose sulle qualità ad altissimo livello dell’altoatesino, piombato in un’improvvisa, piccola crisi dopo tre mesi di grandissimo spessore tecnico”. Così l’ex tennista Paolo Bertolucci commenta sulle pagine della Gazzetta dello Sport la sconfitta di Jannik Sinner al Roland Garros contro Daniel Altmaier.
Alla base del risultato, secondo Bertolucci, ci sono motivazioni psicologiche. “Le aspettative montate dopo l’eliminazione di Medvedev – afferma – hanno finito per svuotare il serbatoio mentale di Sinner”. Ma anche il gioco di Sinner è da rivedere. “La palla dell’azzurro viaggia a velocità inferiori rispetto allo scorso anno o a due anni fa – osserva – Ciò che ha sorpreso di più è stata l’assoluta incapacità di trovare un’alternativa al solo bombardamento da fondo. Non si è visto nessuno dei progressi mostrati sin qui: nessuna variazione dei tagli, poche palle corte e quasi sempre senza strategie, discese a rete ridotte al lumicino”.