Comincia il ritiro di 10 giorni del Milan (in campo il 13 contro l’Arsenal e il 16 contro il Liverpool) a Dubai e il presidente Paolo Scaroni è euforico: “Ho già percepito quanto il Milano sia popolare a Dubai e lo stesso vale per Abu Dhabi, dove mi trovavo ieri. Per uno come me, che ero presente quando il Milan apparteneva alla proprietà cinese, è un momento magico: quando sono diventato presidente a Milano era un giorno tempestoso e dicevo che questa giornata mi ricordava la tempesta dietro le spalle”.
E in un Paese arabo c’è un rossonero che, dopo aver firmato le reti più pesanti del 19^ scudetto, sta ancora facendo faville: “Olivier Giroud sta veramente facendo bene, la qualificazione della Francia è in gran parte merito suo. Al Milan è stato come rivitalizzato: ho l’impressione che a Milanello abbia trovato nuove motivazioni e le abbia trasferite in Nazionale” spiega a Sky Sport “Ecco, il Milan ha giocato un piccolo ruolo nel successo della Francia”.
Il tema San Siro è stato invece sviscerato ai microfoni di Gulf News: “Non raggiungiamo la capienza di 80 mila persone a San Siro. Il massimo che abbiamo è 75 mila persone; il nuovo stadio sfiorerà quindi le 70 mila presenze, vogliamo sia pieno e molto efficiente, l’idea è quindi di ridurre un minimo la capacità. Non siamo riusciti a ricostruire San Siro perché con due squadre che giocano lì e militano in Champions League, ci sono troppe partite. Lo stadio stesso richiederebbe una ristrutturazione e non c’è uno stadio con una capienza decente in cui possiamo trascorrere il tempo di attesa. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di un nuovo stadio, fondamentale per la crescita e l’evoluzione del club. Dobbiamo colmare il gap tra la Serie A e i maggiori campionati europei, prima fra tutti la Premier League, dove i ricavi da stadio rappresentano uno dei principali fattori di crescita”.