Da quando la Russia ha sferrato l’attacco che ha sancito il sorpasso di quel labile confine che definisce il perimetro entro cui preservare una qualche forma di pace, Andriy Shevchenko ha deciso di sostenere il proprio Paese di origine, l’Ucraina, nella fase della sua giovane storia più drammatica.
- L'impegno di Shevchenko per l'Ucraina
- Shevchenko favorevole alla visita del Papa in Ucraina
- La famiglia di Shevchenko si è rifugiata in Italia
- Il futuro di Sheva dopo l'addio al Genoa
L’impegno di Shevchenko per l’Ucraina
Si è esposto, ha partecipato a ogni programma, ha offerto sostegno e il suo impegno pubblicamente da Londra e non solo. Ospite sabato 7 maggio di “Verissimo“, l’ex attaccante bandiera del Milan ha affidato le sue sensazioni:
“È una situazione molto difficile, soprattutto le prime settimane sono state complicate. È stato uno shock, mai avrei pensato che la Russia potesse iniziare una guerra contro di noi. Come si fa a vivere quando ogni giorno muoiono bambini e civili sotto gli attacchi dei missili nemici?”.
Shevchenko favorevole alla visita del Papa in Ucraina
A Silvia Toffanin che gli chiede se un possibile intervento di Papa Francesco potrebbe aiutare a sbloccare la situazione, Sheva ha risposto con un invito rivolto a Bergoglio:
“Sicuramente la visita del Pontefice in Ucraina sarebbe molto utile, ma in questo momento il miglior aiuto consiste nel cercare di dare una possibilità di difenderci e accogliere i rifugiati, soprattutto donne e bambini”.
Egli stesso a Londra, dove vive con la moglie Kristen e quattro figli, ha deciso di accogliere nella sua residenza inglese chi è dovuto fuggire dall’Ucraina, a causa dell’acuirsi dei combattimenti e dopo aver visto le atrocità di questa guerra:
“Sì, stanno per arrivare due donne con i loro bambini. Poi, abbiamo fatto un bellissimo progetto con il sindaco di Milano Beppe Sala. Sono grato agli italiani che si sono dimostrati molto generosi e stanno dando il cuore al mio popolo. La mia gente ha perso tutto, i bambini non hanno più futuro, dobbiamo stare vicini a queste persone”.
La famiglia di Shevchenko si è rifugiata in Italia
All’inizio di questo conflitto, Shevchenko aveva riferito quanto la sua famiglia fosse riluttante a lasciare Kiev per approdare in Europa, soprattutto sua madre:
“All’inizio non c’è stato verso di convincere mia mamma ad andarsene. Poi, dopo 21 giorni, le sue condizioni fisiche sono peggiorate e quindi mia sorella l’ha portata via con sé. Adesso sono in Italia”.
Shevchenko, nella sua opera di sensibilizzazione pubblica sull’emergenza in Ucraina, è ricorso alle leve mediatiche a sua disposizione: attorno a sé ha tessuto una rete di sostegno e di influenza sull’opinione pubblica in grado di mantenere alta l’attenzione occidentale sulle aree di conflitto.
“Il più grande comprende benissimo quello che sta succedendo, agli altri stiamo cercando di spiegarlo. Loro sono molto affezionati a Kiev e all’Ucraina”, ha spiegato. E a proposito di figli, l’ex fuoriclasse del Milan ha lodato Christian, il secondogenito che gioca nell’Academy del Chelsea: “Sono contento, ma ha intrapreso una strada difficile, ci vuole tanto sacrificio. Ci sta provando, io lo seguo e cerco di aiutarlo in tutto ma sa che deve impegnarsi molto”.
Il futuro di Sheva dopo l’addio al Genoa
Nel suo futuro, chiusa l’esperienza al Genoa, per ora non c’è spazio per altro se non per il suo Paese:
“In questo momento sono concentrato solo sui progetti per aiutare il mio Paese. Spero che possa tornare la pace e la gente nelle loro case. Solo a quel punto vorrei mi tornasse la voglia di rientrare nel calcio”.