Di questi tempi pare evidente che non ci si possa più fidare di nessuno. Neanche di ragazze che dicono di essere appassionate di calcio femminile e di volere entrare a fare parte di una squadra per mostrare il proprio talento. Che in realtà, dopo poco tempo, si è scoperto essere un altro: quello di ladre.
Il singolare episodio è accaduto nel vicentino. Due sedicenti aspiranti calciatrici hanno chiesto informazioni a una dirigente della Femminile Bassano, società affiliata alla Bassano Virtus, che come la prima squadra maschile si allena nello stadio di quartiere San Lazzaro. Mentre le due malviventi facevano due chiacchiere con la donna, ponendole domande sugli orari di allenamento e sul materiale tecnico che sarebbe stato necessario possedere per entrare nel gruppo, evidentemente con l’unico obiettivo di distrarla, una terza ha aperto due cancelli e la porta degli spogliatoi. Poi, indisturbata e senza fare rumore, si è messa a frugare nelle borse delle giocatrici, che erano al lavoro sul campo, e fare razzia della maggiore quantità possibile di denaro. Ma non si è accontentata solo di quello. Si è impossessata anche di orecchini e braccialetti lasciati nello spogliatoio perché sarebbero stati di impiccio nel corso della sessione di allenamento.
A riferire quanto è accaduto è stata la stampa locale, secondo cui i portafogli ripuliti sono stati almeno sei e a compiere il furto potrebbero essere state delle nomadi: il bottino accumulato ammonta a quanto sembra a diverse centinaia di euro. Le atlete (quelle vere…) si sono accorte di tutto almeno un’ora dopo la fine dell’allenamento, quando ormai era davvero troppo tardi per fare qualcosa. A loro non è restato che denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Con tanta rabbia per quanto successo mentre si stavano divertendo in compagnia.
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