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Sinner allo scoperto: le risposte a Kyrgios e Djokovic e l'incubo squalifica

Il n.1 al mondo pronto per l'avventura agli Australian Open, dopo il trionfo nello scorso anno: la ricetta per uscire dal tunnel delle polemiche

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Per lui, con ogni probabilità, il detto “che se ne parli bene o male purché se ne parli” non vale. Jannik Sinner vorrebbe pensare solo al tennis, agli Australian Open imminenti che gli ricordano il primo Slam vinto, a come correggersi e migliorarsi ancora. Il n.1 del mondo, invece, si trova costretto a replicare alle offese, alle insinuazioni e ai dubbi che arrivano da destra e da sinistra.

L’attesa del verdetto del Tas

Col permesso di Novak Djokovic e Carlos Alcaraz il grande protagonista dell’Australian Open 2025 è lui ma non solo per questione di ranking o perchè è il detentore del titolo. Su di lui continua ad aleggiare il sospetto di doping, dopo essere risultato positivo al clostridium due volte nel marzo dell’anno scorso, da cui è stato scagionato. Sebbene l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) abbia presentato ricorso contro la decisione della Tennis Integrity Agency (ITIA), la questione è ora pendente dinanzi alla Corte arbitrale dello sport (TAS). Tutto questo il ventitreenne italiano non può dimenticarlo.

L’ammissione di Sinner

Non bluffa, l’altoatesino: “Mentirei se dicessi che non ci penso. Ci penso ma ne so quanto voi. Non ci sono novità: è ovvio che è nella mia mente e devo conviverci già da un bel po’ di tempo. Ma non posso fare nulla, solo preparare questo Slam curando ogni particolare. I dettagli fanno la differenza”.

Come uscire dall’incubo? Sinner sa come si fa: “Fare cose che mi danno gioia, soprattutto in questo momento, mi aiuta. E mi aiuta anche essere circondato da persone che conosco e mi conoscono bene, che tengono a me come persona oltre che come giocatore di tennis”.

E per farlo si è “piegato” a uno strumento che aveva sempre snobbato in passato, ovvero i social: “Con me c’è Alex Meliss che gestisce questa parte, e mi fido molto di lui. Ovviamente decidiamo insieme cosa mostrare e cosa no, per me è importante trovare gioia in quello che faccio”.

La risposta a Kyrgios

Impossibile non chiedere commenti sulle esternazioni praticamente quotidiane di Kyrgios nei suoi confronti ma Sinner si chiude: “Non credo di dover rispondere a quello che dice Nick o altri, perché so di non aver fatto niente di male. Djokovic ha detto che se pensa a me gli viene in mente lo sci? Mah, sarà perché lui ha sciato in passato…”.

Ultima riflessione legata all’anno trascorso, dagli Australian 2024 a quelli di oggi: “Dall’anno scorso, quando qui ho vinto il primo Slam, sono cambiate tante cose. Dentro e fuori dal campo. Negli ultimi 12 mesi ci sono state tante prime volte, tante cose nuove che ho imparato. Ma penso che a 23 anni ci siano ancora tante cose in cui posso crescere e fare esperienza”.

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