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Sinner, Nargiso dà l'ok: Seppi può essere coach giusto ma sa lui chi serve per farlo migliorare ESCLUSIVA

L'ex tennista napoletano applaude le imprese di Jannik ed indica i punti su cui può ancora lavorare per migliorare e confermarsi il n.1 al mondo

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Chi prenderà il posto di Cahill come coach di Sinner assieme a Vagnozzi? Il quesito resta ancora aperto, sono circolati i nomi di Agassi e Ivanisevic ma oggi la Gazzetta ha lanciato l’idea Seppi, amico fraterno di Alex Vittur e di Simone Vagnozzi e idolo di Jannik bambino. Una suggestione che trova l’approvazione di Diego Nargiso. L’ex tennista napoletano, in esclusiva a Virgilio Sport, spiega perché potrebbe essere la persona gusta al posto giusto.

Nargiso che ne pensa dell’ipotesi Seppi nello staff di Sinner?
“Mi piace, Andreas conosce bene l’ambiente, conosce Jannik visto che è delle sue parti, è una grandissima persona che ha la cultura del lavoro, entrerebbe senza problemi nel progetto”

Si era fatto anche il nome di Agassi
“Nessuno può sapere meglio di Jannik chi serve di più e che tipo di persona occorre per gli obiettivi che vuole raggiungere, ci saranno priorità che ha messo davanti alle altre”

In cosa deve migliorare Sinner?
“C’è sempre da migliorare, anche nelle piccole cose, con un fuoriclasse come Marco Panichi è cresciuto a livello fisico e nella resistenza, a livello tecnico non c’è mai fine ai miglioramenti. Per esempio sulla terra può ancora crescere, tra cambi di ritmo e variabili che deve continuare a tenere sotto controllo per essere sempre imprevedibile. La discesa a rete era un suo punto debole ma abbiamo visto nella finale di ieri agli Australian Open che sta migliorando molto”.

Punterebbe su una vittoria a Parigi o a Londra ora per Jannik?
“Sinner oggi è favorito d’obbligo sia al Roland Garros che a Wimbledon, è l’uomo da battere su qualsiasi superficie ma in uno Slam contano anche tanti fattori, a partire dal tabellone”.

Caso-doping, che idea si è fatto lei?
“Sarebbe assurdo squalificarlo, non ha fatto niente, non poteva sapere. Chi ha sbagliato ha pagato ma Jannik va scagionato. Tra l’altro convivendo con questa spada di Damocle ha già pagato abbastanza pur essendo innocente”

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