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Sneijder rompe il silenzio e conferma il gender gap sulle allenatrici: le protagoniste che stanno cambiando il calcio

L'ex campione al centro di una notevole polemica dopo la sua dichiarazione choc sulle donne allenatrici. Le figure che stanno intervenendo per educare a una cultura che risente ancora troppo spesso di patriarcato e discriminazione di genere

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In un’era di inevitabile riflessione sul ruolo femminile nella società civile e di quanto essa sia ancora intrisa di un patriarcato di entità pericolosa, nel linguaggio come nello sport, quanto dichiarato da Wesley Sneijder, ex calciatore di Inter e Real Madrid, non poteva che avere la risonanza attuale.

L’ex calciatore olandese ha risposto, ha fotografato la sua esperienza all’interno dello spogliatoio nei suoi anni da professionista. Ha detto quanto ha elaborato – sul piano dell’esperienza – in decenni di condivisione di riti, abitudini e routine esternando quanto abbiamo letto.

Le dichiarazioni di Sneijder sulle allenatrici

Per quanti avessero trascurato queste affermazioni su calcio, genere e ruoli Wesley Sneijder ospite di un programma sulla tv olandese ha detto la sua su allenatrici in una squadra maschile. “Secondo me stiamo esagerando. Forse adesso le cose sono cambiate, ma se ripenso a me in uno spogliatoio non potrei mai pensare di essere allenato da una donna. Con tutti i discorsi, più umoristici, che ne derivano”.

Una dichiarazione che – nella piena consapevolezza dell’ex attaccante – era prevedibile sollevasse interrogativi, polemiche e anche inevitabili critiche:

“Non ho nulla contro le donne, ma credo che stiamo un po’ impazzendo. Sentivo dire che bisogna provarci, ma dico “Perché provarci proprio ora?”. Se accadrà va bene, ma ce ne stiamo occupando in maniera eccessiva in questa fase. Penso sia già troppo parlarne. Lasciamo che accada naturalmente. Forse succederà o forse no: spingere affinché accada subito lo ritengo solo controproducente”.

Le inevitabili riflessioni e polemiche

Quanti sono ancora oggi gli uomini che occupano ruoli e funzioni nel calcio che condividono questa prospettiva? Quanto manca perché vi sia adeguata considerazione nei riguardi delle donne?

In Inghilterra la questione è estremamente dibattuta: Sarina Wiegman, l’attuale allenatrice della squadra nazionale di calcio femminile inglese vicecampione del mondo, arrivi sulla panchina della nazionale maschile al posto di Gareth Southgate dopo Euro2024.

Carolina Morace, calciatrice e allenatrice

Sono le istanze civile, ancora prime che sportive, che da tempo immemore ha spinto l’ex calciatrice e allenatrice Carolina Morace che ha condiviso, in forma pubblica, quanto in carriera abbia costruito ma non senza incontrare resistenze culturali, prima ancora che legate alle dinamiche note che si intersecano nel mondo del calcio. Un’esperienza interiorizzata, anche e soprattutto a seguito degli incarichi ricoperti a Perugia, all’epoca dell’ex patron Luciano Gaucci, e del Viterbo per citarne due.

Quell’impermeabilità che, nelle distinte e specifiche campagne abbracciate nell’ambito del suo percorso anche politico, l’ex ct azzurra Milena Bertolini ha manifestato nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su quel che è ancora il calcio oggi. E che pure Wanda Nara, in qualità di rappresentante di suo marito Mauro Icardi, ha incontrato nel corso delle trattative e dei suoi rapporti con i dirigenti dei club in cui ha militato l’attaccante e con i quali ha avuto contatti nell’ambito della cura degli interessi e degli ingaggi chiusi da quando ha ricoperto questo ruolo.

Frappart e Ferrieri Caputi

In queste ultimissime stagioni, abbiamo assistito all’ingresso di arbitre nell’ambito del massimo campionato e competizioni internazionali come accaduto a Stephanie Frappart e a Maria Sole Ferrieri Caputi, incaricata di portare avanti un’istanza sociale e civile prima ancora che sportiva. Silvia Weis è stata team manager della Spagna di Del Bosque al Mondiale 2010, Eva Carneiro – divenuta un volto noto anche da noi in Italia – ha avuto il ruolo di responsabile medica del Chelsea di Mourinho.

Fonte: ANSA

Maria Sole Ferrieri Caputi

Becky Hammon e il suo ruolo nel basket

Oltre il calcio forse gli esempi sono più numerosi: Becky Hammon è diventata, nel 2014, la prima donna assistente in Nba quando ha smesso di giocare nella lega femminile a causa di un grave infortunio. Nel 2015 Gregg Popovich le ha affidato la squadra in Summer League e ha vinto; dal 2018-2019 è uno degli assistenti principali e nelle amichevoli dei San Antonio Spurs prima del campionato a Disney World nel luglio 2020 ha gestito da sola la squadra.

Il 30 dicembre 2020, è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di primo allenatore per l’espulsione di Gregg Popovich, durante la partita contro i Los Angeles Lakers.

L’esempio di Amelie Mauresmo

Nel tennis una figura perfettamente in linea con quanto delineato sopra, nelle affermazioni e nei fatti, è la campionessa francese Amelie Mauresmo che più di ogni altra ha dato prova di riuscire a guidare un collega verso risultati eccellenti.

Forse la generazione di Sneijder non era pronta, ad evidenziare un gender gap a livello culturale innegabile, ma indica quel vuoto da colmare perché le generazioni in campo oggi abbiamo consapevolezza del senso di discriminazione, violenza e incompletezza alberghi ancora nei presupposti su cui poggia una simile semplificazione.

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