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Sofia Goggia a cuore aperto: la rivalità con Brignone, la sciata di Sinner, un futuro da mamma

La campionessa lombarda si racconta a Repubblica: "Con Fede un dualismo ingigantito, ma che fa bene al nostro movimento. E ha una sciata che non ha eguali".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sofia va di fretta, come quando sbuca fuori dal cancelletto di partenza e imprime un ritmo indiavolato alle sue gare. Sofia però non ha fretta di appendere gli sci al chiodo, almeno non fino all’appuntamento olimpico di Milano-Cortina 2026, quella che nelle intenzioni dovrà rappresentare l’ultima grande avventura di una carriera che, superati i 30 anni, ha già raccontato una miriade di cose.

Ma c’è sempre spazio per dire qualcosa di più su se stessa: l’ha fatto a Repubblica, “confessandosi” a pochi giorni dalla ripartenza della stagione femminile del Circo Bianco, che nel giorno dell’Epifania la vedrà impegnata in gigante a Kranjska Gora prima di trasferirsi ad Altenmarkt per le gare veloci della settimana successiva.

Il dualismo con Brignone: “Ingigantito, ma fa bene a tutti”

Nell’intervista la Goggia ha aperto come è solita fare il cuore, sprigionando tanti pensieri in libertà. Logico partire dalla rivalità attuale con Federica Brignone, vissuta da entrambe alla stregua di una sana competizione per provare a spingere l’una quanto l’altra verso lidi inesplorati. “Siamo entrambe la fortuna dell’altra. E non è un modo di dire. Io ne parlo sempre un po’ scherzosamente, perché è passato il periodo dell’adolescenza, quando ci si tirava per i capelli. Oggi io e Fede sappiamo benissimo tenere rapporti civili e il nostro dualismo, seppur assai ingigantito dai media, è comunque un bene per tutto il movimento dello sci, anche in vista delle prossime olimpiadi. Diciamo che il fuoco è già acceso e questa “rivalità” è un po’ come la diavolina. Ci sentiamo diavole e diavolina: bello, dai”.

Sofia ammette anche di avere qualcosa da invidiare alla compagna di squadra: “Ha una sciata che non ha eguali, dispone di un talento in quei piedi che è sopraffino e che gli consente di tirare curve incredibili. Io so leggere il terreno e capisco che strategie usare, ma lo faccio quando arrivo a 100 km/h. Lei ha un tocco di neve eccezionale”.

Sinner, il “rivale” che non t’aspetti

A proposito di sci: curioso è il fatto che durante le feste, più che delle gare delle fuoriclasse della disciplina, si sia parlato di un altro sciatore… che con la classe ha un feeling particolare. “Mi state chiedendo cosa ho pensato quando ho visto il video di Sinner sulla neve? Mamma mia, è assurdo: va a sciare se va bene una volta all’anno e lo fa con uno stile straordinario, tenendo le gambe perfettamente parallele. Io lavoro tutti i santi giorni con il mio tecnico per cercare di sciare con le gambe parallele, ma avendole a X faccio una fatica bestiale. Tra le sue gambe potrebbe passarci anche un treno, tanto sono precise e armoniose. In mezzo alle mie… ma quando mai?”.

La sfera privata: “Ho bisogno di una vita intima tutta mia”

Oggi che è diventata un personaggio noto anche a coloro che non seguono abitualmente lo sci, Sofia sa di rappresentare anche un esempio per molti giovani. Che in lei ritrovano forse la spensieratezza che non l’ha mai abbandonata, e quell’aria che la fa sembrare un po’ fuori dagli schemi. “Dentro di me mi sento un po’ wild, un po’ selvaggia. Anche se poi, se devo uscire una sera, so vestirmi anche con eleganza. E se prima di una gara vedo un capello fuori posto mi innervosisco. Però non sono una che tiene tanto al proprio aspetto: preferisco sentirmi a mio agio in ogni contesto, e per questo dico che mi piace andare anche alla sagra della polenta a Roncobello”.

Della sua vita privata, però, si sa pochissimo: in passato le avevano accreditato un flirt con Massimo Giletti, ma da allora nessuna indiscrezione è più uscita: “La vita privata la tengo per me, perché essendo molto esposta come atleta (anche sui social) credo che sia un mio diritto avere anche una sfera che possa essere più intima e riguardare soltanto me”.

Pensieri futuri: diventare mamma e difendere le donne

Un’atleta di vertice come la Goggia sa che la vita può chiedere anche un conto salato. Tanto che un futuro da mamma oggi appare un po’ lontano. “Almeno per altri 4-5 anni la vedo dura. Ho un’età nella quale i miei amici ormai sono quasi tutti sposati e con figli, mentre io sono “solo” una zia che prova a trascorrere quanto più tempo con il suo nipote. A 31 anni so che l’orologio scorre, che non è una minaccia ma un dato di fatto”.

La sua voce però la fa sentire anche per determinate cause, come quella relativa alla violenza sulle donne, di cui è testimonial da anni. “Certi comportamenti culturali medioevali vanno compiti e stigmatizzati, come l’indulgenza davanti alla prepotenza del potere maschile e ai modelli perpetrati dalla tv come aggressivi. Il fatto che Giulia Cecchettin abbia rivelato le sue paure e sia stata inascoltata è un segnale allarmante: anche un “bravo ragazzo” può macchiarsi di crimini efferati. Servirebbe un’educazioni civica ed emotiva tale da permettere che i giovani siano guidati al valore e al rispetto verso gli altri”.

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