Nelle venue che furono delle Olimpiadi di Torino 2006, sono andati in scena i Giochi Mondiali Invernali di ‘Special Olympics’.
Fino al 15 marzo questa edizione italiana ha visto la partecipazione di 1500 atleti, con e senza disabilità intellettive, provenienti da 100 Paesi, in 8 diverse discipline: sci alpino, sci nordico, danza sportiva, pattinaggio artistico, floorball, snowboarding, corsa con le racchette da neve, pattinaggio di velocità. Le gare si svolgeranno a Torino, Bardonecchia, Sestriere e Pragelato.
Special Olympics a Torino
L’evento, che ha visto il ruolo attivo anche di Angelo Moratti, ha costituito l’esempio migliore, palese dell’affermazione dei valori che la stessa Special Olympics ha messo in atto nei suoi decenni di attività coinvolgendo persone con disabilità e le loro famiglie dimostrando il ruolo dello sport.
La cerimonia di apertura all’Inalpi Arena di Torino, in programma sabato 8 marzo, ha aperto ufficialmente questa edizione torinese a un anno dalle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 che segna un ulteriore raccordo con i Giochi invernali di vent’anni prima.
I numeri di questi Giochi
Passiamo ai numeri che FIGC, Coni e Special Olympics ci hanno fornito a inizio evento: i Giochi Mondiali coinvolgeranno, oltre agli atleti, più di 1.000 coach e delegati, oltre 3.000 volontari e altrettanti familiari, 1.000 media accreditati e circa 300.000 spettatori.
“Per noi di Special Olympics Italia essere riusciti a far assegnare al nostro Paese l’organizzazione dei Giochi Mondiali Invernali di Torino 2025 rappresenta l’apice di un lavoro svolto, quotidianamente, da più di quarant’anni”, dichiara Alessandro Palazzotti, vicepresidente vicario e fondatore di Special Olympics Italia.
“Da tanto, infatti – aggiunge Palazzotti – il nostro Movimento si impegna capillarmente, ogni giorno, per diffondere, rafforzare e definire in modo sempre più chiaro la cultura dell’inclusione in cui le persone con disabilità intellettive – i nostri atleti – assumono un ruolo chiave, con un formidabile e universale ‘driver’ che è lo sport unificato. Atlete e atleti, con e senza disabilità intellettive, giocano, si allenano, vivono, viaggiano, si impegnano e gioiscono insieme. E questi Giochi saranno l’ennesima conferma che insieme si possono raggiungere conquiste importanti”.
Le origini di Special Olympics
Nata dalla sensibilità e dall’intuizione di Eunice Kennedy Shriver nel 1968, oggi Special Olympics è un’organizzazione che coinvolge più di 3,5 milioni di atleti con disabilità intellettive in 227 programmi statali e nazionali, e organizza oltre 50.000 competizioni sportive ogni anno.
Il legame tra FIGC e Special Olympics Italia è ultraventennale e, il 10 febbraio 2023, è stato ulteriormente rafforzato con la ratifica di un protocollo d’intesa, firmato dai rispettivi presidenti, Gabriele Gravina e Angelo Moratti che segue da tempo SO.