Sono trascorsi pochi giorni appena dal suo trasferimento, ma per Laura Speranza – la moglie di Stefano Tacconi – i progressi che incominciano a mostrarsi vanno condivisi, sostenuti.
“Non parla ancora ma ha iniziato a scrivere”, ha affermato in una testimonianza commossa a Mattino Cinque. Stefano è stato trasferito dall’ospedale di Alessandria a un centro riabilitativo specializzato, dove intraprenderà un percorso che suo figlio Andrea ha definito lungo e importante senza addentrarsi nei dettagli che svela, in parte, sua madre.
- Tacconi in un centro di riabilitazione: come sta
- La testimonianza della moglie, Laura Speranza
- La forza e il sostegno della famiglia e dei figli
- Massima cautela anche in questa fase
Tacconi in un centro di riabilitazione: come sta
Tacconi traccia segni e parole su alcuni fogli di carta, così comunica con i suoi cari affidandosi anche a gesti come carezze e allo sguardo. sono trascorsi due mesi dall’emorragia cerebrale che aveva causato il malore accusato durante un vento ad Asti e che lo aveva costretto al ricovero tramite pronto soccorso, accertata la gravita delle sue condizioni di salute.
Quel 23 aprile scorso, Tacconi – straripante e inafferrabile ex portiere della Juventus, dell’Avellino e della Nazionale – ha giocato l’inizio di una partita decisiva, la più importante disputata nella sua intera esistenza al di là di ogni retorica.
La testimonianza della moglie, Laura Speranza
A Mattino Cinque, sua moglie Laura ha portato questa sensazione, questa straripante voglia di vivere che ha guidato Stefano ad affrontare ogni intervento, ogni prova, ogni risalita di questi due mesi.
“Cerca di parlare e di esprimersi, ma fa fatica. Cerchiamo di leggere il labiale”, ha detto.
Laura ha precisato come Tacconi sia al momento ancora intubato e come, dunque, non riesca a esprimersi verbalmente ma affidandosi a qualche segno, le lettere e le prime parole che riesce a scrivere di suo pugno.
“Ha scritto su questi bigliettini i nomi dei nostri figli, Alberto e Andrea, e il mio nome. Poi ha scritto una cosa sotto che non riuscivo a interpretare, quindi ho chiesto a mia figlia Vittoria…”, ha raccontato la donna, svelando di essere riuscita assieme alla ragazza a comprendere anche quell’ultimo messaggio: “Dai tra poco insieme”.
La forza e il sostegno della famiglia e dei figli
“Queste frase dice tutto…”, ha voluto spiegare sua moglie, al fianco del mitico ex capitano da principio, come tutti i loro figli che hanno riportato sempre la riconoscenza e l’affetto corrisposto, che i tifosi hanno desiderato arrivasse a un protagonista della scena calcistica indimenticabile.
Accanto al suo letto, in evidenza Laura ha posto un ritratto di famiglia:
“Abbiamo visto nei suoi occhi un’emozione grande, perché per lui rappresenta tanto”, ha sottolineato.
Massima cautela anche in questa fase
Secondo quanto riferito, segnali di miglioramento sarebbero evidenti, ma non vi è alcuna previsione da parte dell’equipe medica che sta seguendo Tacconi in una direzione. La cautela è sempre stata la via maestra, fin da principio e così continuerà a essere anche nel corso della degenza in questa struttura specializzata.
“La gente pensa che lui stia quasi a casa o stia benissimo e quindi tutti vorrebbero andare a trovarlo, ma non è possibile. L’affetto è tantissimo, ma i dottori non vogliono che attorno a lui ci sia troppa confusione e nemmeno lui lo vorrebbe”, ha spiegato la moglie, molto emozionata. Ma fiduciosa, al pari dei suoi figli.