L’annuncio l’ha dato la mamma Suzanne con un post sul proprio profilo Facebook: Anthony Gobert non ce l’ha fatta, costretto a piegarsi di fronte a un male che da qualche tempo ormai l’aveva attanagliato, fino a fargli perdere la voglia di combattere. Lui che in pista è stato protagonista di tante battaglie, prima in Superbike e poi nel motomondiale degli anni ’90, ma che a 48 anni ha perso la partita contro la malattia che in poco tempo l’ha sottratto all’affetto dei familiari e degli amici più stretti.
- L'epopea d'oro in Superbike, la grande chance in 500
- Una vita finita spesso oltre il limite
- Il post di ringraziamento della mamma Suzanne
L’epopea d’oro in Superbike, la grande chance in 500
Gobert è morto dopo che una settimana fa i fratelli Aaron e Alex avevano fatto sapere al mondo intero che da alcuni giorni i medici avevano fatto ricorso alle cure palliative, pur di alleviare i dolori dell’ex centauro. Che in carriera ha conquistato 8 vittorie e 16 podi in Superbike, dove nella sua stagione migliore (1995) ha conquistato il quarto posto finale nella classifica generale in sella a una Kawasaki, in un’epoca dominata dalle Ducati di Fogarty e Corser. E che tra il 1997 e il 2000 ha corso 15 gran premi nella classe 500, la maggior parte dei quali su una Suzuki, con un miglior piazzamento ottenuto in Austria (settimo posto).
Quando la sua carriera era in rampa di lancio, un test antidoping fallito divenne la causa scatenante di una lunga scia di eventi che hanno finito per rendere praticamente impossibile la vita del centauro australiano. Il cui epilogo è stato dei più tristi, poiché da alcune settimane una malattia fulminante aveva colpito il fisico di Anthony, fortemente debilitato dopo una vita fatta anche di eccessi e dipendenze.
Una vita finita spesso oltre il limite
Gobert, che da adolescente aveva mosso i primi passi nel motocross, ha sempre dovuto combattere con i demoni dell’abuso di sostanze e di alcol. Negli ultimi anni le cose erano peggiorate, tanto che per quasi un anno intero i familiari non ebbero sue notizie, fino a che il fratello Aaron riuscì a rintracciarlo, trovandolo però in pessime condizioni di salute proprio per a causa delle dipendenze con le quali si ritrovava a convivere.
E nel 2019 l’ex pilota era già stato protagonista di un ricovero in terapia intensiva a seguito delle ferite riportate dopo una colluttazione avvenuta appena fuori da un ristorante, dove “The Go Show” (come veniva chiamato nel mondo dei motori) era stato prima riconosciuto e poi importunato da alcuni presenti, forse per un regolamento di conti (venne colpito alla testa con una mazza da baseball).
Il post di ringraziamento della mamma Suzanne
Nel messaggio che la mamma Suzanne ha postato, col quale ha reso partecipe il mondo del lutto che ha colpito la famiglia Gobert, le parole scandiscono il dolore insito nel cuore di ogni familiare. “Ho il cuore spezzato mentre scrivo queste parole. Anthony, il mio bellissimo figlio primogenito, è morto oggi. L’ho amato dal giorno in cui è nato e lo amerò fino a quando non morirò.
A volte era molto difficile rapportarsi a lui, ma ha sempre avuto un cuore gentile e si prendeva cura di tutti. Purtroppo è stato vittima della dipendenza, che è una malattia molto diffusa nelle nostre famiglie. Ha provato molte volte a stare meglio ma non ci è riuscito del tutto. Sono così orgogliosa di lui e ringrazio tutte le persone che gli sono state accanto”.