Come avviene una gara di Surf: quanto dura un round, quanto tempo a disposizione hanno gli atleti per eseguire il loro numero
A seconda del tipo di tavola utilizzata, le gare di surf si dividono in
Ai Giochi di Parigi 2024 le competizioni sono esclusivamente di shortboard.
Come è fatto un surf
La shortboard è una tavola di lunghezza di circa 1,80 m (6 piedi). Ha una prua molto appuntita che facilita le manovre. La parte posteriore della tavola è tonda o squadrata. Rispetto alle tavole più lunghe, le longboard, hanno minore galleggiabilità per cui sono più difficili da utilizzare e richiedono onde più grandi.
Nella gara olimpica, ogni gara vede impegnati 5 o 6 concorrenti e ha una durata di 30 minuti, che possono variare a seconda delle condizioni meteo. In questo lasso di tempo, ogni atleta può surfare un massimo di 25 onde: i due migliori risultati saranno presi in considerazione per determinare il punteggio.
Le onde non sono tutte uguali per cui i 5 giudici devono assegnare dei punti in base a:
- grado di difficoltà,
- manovre innovative e progressive,
- combinazioni di manovre,
- varietà di manovre,
- velocità,
- potenza
- fluidità.
Come si svolge la gara di surf
La gara è suddivisa in round, ogni round dura circa 15-20 minuti. Per il punteggio vengono considerati diversi fattori, come l’altezza dell’onda, il numero di tricks effettuati nonché la difficoltà
e la qualità di esecuzione degli stessi. Il voto arriva fino a 10. Anche nel surf ci sono delle regole, chi non le rispetta può perdere punti o anche essere squalificato o multato. Le manovre non hanno un punteggio predefinito, per cui il voto dipende dalla surfata nel suo complesso;
può accadere che più atleti vogliano surfare la stessa onda. In questo caso, esiste un sistema di priorità: ad esempio, l’atleta che si trova più vicino al peak, cioè il punto di rottura dell’onda, ha la priorità. Gli atleti che risalgono verso la formazione non devono in alcun modo ostacolare i surfisti impegnati in un’onda.
Storia
I primi cenni storici sono contenuti nel diario dello scopritore della Hawaii nel 1778, che descrive i polinesiani intenti a giocare con le onde su una tavola di legno nel tentativo di non cadere in acqua. Un grande contributo alla diffusione del surf l’ha dato l’hawaiano Duke Kahanamoku, campione di nuoto e medaglia olimpica, nel corso dei suoi viaggi negli Usa e in Australia. Negli anni ’60 e ’70 il surf è spopolato prima in America e poi nel resto del mondo.
Tipi di surf
Le tavole da surf hanno misure che variano non solo in base all’altezza e al peso dell’atleta, ma anche in base allo stile ed alla dimensione dell’onda. Esistono invece due modi per prendere l’onda:
In quello classico, il surfista nuota sdraiato con il ventre sulla tavola, oppure l’altra consiste nel farsi trainare da una moto d’acqua. I tipi di surf:
– Windsurf, si utilizzano vele leggere e tavole piccole e maneggevoli.
– Bodyboard, una tavola piccola e flessibile con sotto un materiale scivoloso, lunga circa un metro.
– Skimboard, è una piccola tavola di legno o di materiale simile alle normali tavole da surf, appuntita e piatta.
– Bodysurfing, si cavalcano le onde con il proprio corpo oppure con un paio di pinne di superficie.