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Tamara Pisnoli, ex moglie di De Rossi, non ci sta a subire il racconto criminale di Ieffi: "Solo bugie". La cena con Ilary

Una vita non banale e un ruolo inimitabile: questo è capitan futuro, Daniele De Rossi

28-02-2023 10:09

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Non si affida a un comunicato o a una nota tramite i suoi legali, dopo le dichiarazioni inquietanti rilasciate in un’intervista al Corsera da Antonello Ieffi, ma invia una lettera allo stesso quotidiano per rimarcare alcuni punti. E annunciare il ricorso in appello contro la condanna del tribunale di Roma, che l’ha riconosciuta colpevole di rapina e tentata estorsione, a 7 anni e due mesi. Tamara Pisnoli non ci sta. Non ci sta a farsi raccontare dagli altri, a non gestire.

La lettera di Tamara Pisnoli

Per prima cosa, Pisnoli ha ribadito – in questo testo – la volontà di opporsi alla sentenza che ha acceso di nuovo l’attenzione mediatica su di lei, sulla sua figura, gli intrecci, le relazioni pericolose e le vicende private che poi così intime non sono che la riguardano:

“Nei giorni scorsi il Tribunale di Roma mi ha considerato responsabile dei reati di rapina e tentata estorsione. Avrei ordinato la rapina di un orologio (materialmente preso da altre persone), dopo avere tentato, senza alcun successo, di farmi restituire dei soldi che avevo versato per un investimento, con interessi risarcitori illeciti. É una sentenza severa, resa da un Tribunale che ho visto attento agli argomenti della mia difesa, ma che, secondo me, è profondamente sbagliata. Io, difatti, credo di essere innocente. E lo sosterrò con forza nel giudizio di appello”, si legge sull’edizione odierna del Corriere della Sera.

“Mi vengono difatti addebitati alcuni comportamenti («fategli pulire il sangue, portatelo a fare il bonifico e poi ammazzatelo«; poi, «Lei dà l’ordine e quelli partono come mastini per picchiarmi»; ancora, «senza battere ciglio ha ordinato di ammazzarmi»), di grandissima rilevanza, eppure mai, mai mai, neppure accennati nei numerosissimi interrogatori fatti dalla parte civile”, ha spiegato in riferimento alla stessa intervista di Ieffi.

Anzi, Tamara Pisnoli nel corso di questo testo ha evidenziato come tali affermazioni non siano supportate dagli interrogatori, a suo dire.

“Dove costantemente, la stessa parte civile, seppure incalzata dalle domande, ha radicalmente escluso che io abbia mai dato ordini o solo incoraggiato gli autori dell’aggressione. Da cui, sia chiaro, ho immediatamente preso le distanze”.

La figura tra cronaca e gossip

In ciò che è racconto di una notte da romanzo criminale, sopravvivono la paura, la sopraffazione, l’odore del sangue e l’emergere di un profilo non indifferente che coincide con Tamara Pisnoli, ex moglie di Daniele De Rossi.

E non poche volte al centro del gossip per via delle sue storie, delle sue scelte anche provocatorie quando pubblicò un selfie ammanettata con Arnaud Mimran, suo ex compagno.

“Ecco, la consolazione a tale feroce e menzognera descrizione dei fatti, è che anche tale ulteriore dimostrazione di contraddittorietà, delle dichiarazioni rese nel corso del dibattimento (le interviste saranno allegate dal mio avvocato all’atto di appello), sarà determinante a chiarire l’effettiva comprensione della vicenda”.

Una vicenda che risale a circa dieci anni fa e si consumò tra le mura dell’attico di Roma Sud della Pisnoli che, all’epoca dominava, dal suo terrazzo, una veduta impagabile e superba dell’intera Capitale.

Prima della condanna, nelle storie di Instagram, non si sono sentori evidenti – almeno attraverso le piattaforme digitali – di preoccupazione e anche Ilary Blasi tagga Tamara, ospite nella villa del Torrino, in occasione di una cena.

Fonte: ANSA

Tamara Pisnoli

Tamara Pisnoli, il racconto violento di Ieffi

Ieffi, che si è affidato allo stesso quotidiano, è una figura nota, nel mondo imprenditoriale romano e gode di una certa visibilità tant’è che è finito spesso sui giornali e sui siti specializzati. A Pisnoli (condannata a 7 anni e due mesi) arriva per ragioni di affari, senza immaginare – secondo quel che racconta al Corsera, di quel che ne sarebbe venuto e di quanto avrebbe temuto per la sua vita.

Questo il suo racconto, al quale ha replicato Pisnoli:

“È il 17 luglio 2013. Siamo riuniti al secondo piano della sua casa nella camera da letto, sei persone. Tamara comanda, come un vero boss. Mi chiede di versarle 200mila euro, una sorta di risarcimento per un affare che non le è piaciuto. Mi rifiuto, le dico che ci sono i legali. L’espressione del suo volto, a quel punto, cambia. Da serena diventa rabbiosa, cattiva. Quella cattiveria vera che fa temere della propria vita. Uno dei quattro uomini si alza in piedi, mi prende, mi blocca e gli altri iniziano a picchiarmi. Calci e pugni. Lei guarda, indifferente, per nulla sconvolta. Uno di loro, d’un tratto, estrae un coltello a serramanico. Chiudo gli occhi. Sento un dolore pazzesco, fortissimo, sulla testa. Poi vengo investito da una sensazione di calore. È il mio sangue che sta calando sulla testa. Ho una paura pazzesca. Il sangue mi cade sugli occhi, dovunque, sui vestiti. Sono inzuppato del mio sangue. Lei invece è schifata dal sangue che cade sul pavimento. Ordina di prendere dei vestiti per cambiarmi. Mi obbliga a pulire. Come riesco a reggermi in piedi, non so spiegarmelo dopo dieci anni. Dice a uno dei suoi scagnozzi di portarmi in una delle sue case, di farmi fare il bonifico da 200mila euro, e poi, a qual punto, ammazzarmi. Sì, dice proprio di ammazzarmi. Lo fa con freddezza. Mi caricano in macchina. Il sangue non riesco a tamponarlo. Dopo un po’ mi fingo morto. Si fermano, e sicuri che sia morto per davvero mi poggiano su un marciapiede. È la mia fortuna. Se sono vivo, è grazie a quella finzione”.

La figura che viene descritta dall’imprenditore è certamente di una persona decisa, netta. Un profilo che i magistrati hanno ritenuto colpevole del reato contestato, in primo grado.

Chi è Tamara Pisnoli

Tamara Pisnoli, 40 anni, ex figurante e ballerina del programma televisivo Sarabanda, ha accantonato da tempo le ambizioni televisive per dedicarsi ad altro. Il piccolo schermo è stato quasi una parentesi, se si ricostruisce quanto fatto fino ad ora.

Tre relazioni con personaggi pubblici alle spalle: Daniele De Rossi, capitan Futuro, centrocampista della Roma e attuale allenatore, l’imprenditore francese Arnaud Mimran, invischiato anche lui in vicende giudiziarie ed ex di Claudia Galanti, e Stefano Mezzaroma.

Pisnoli con De Rossi Fonte: ANSA

Tamara Pisnoli e Daniele De Rossi

Il suo primo amore, forse il più noto, è quello con un giovanissimo De Rossi. Una relazione segnata dall’arrivo di Gaia e dalla drammatica e brutale morte del suocero dell’ex romanista, Massimo Pisnoli. Perché Daniele ha sostenuto pesi enormi, per un uomo della sua età, per un personaggio pubblico esposto alla luce non sempre favorevole dei riflettori, mantenendo comunque una regola. La sua.

La morte del padre di Tamara Pisnoli

Nel 2008, come riportano le cronache di allora, da ANSA a Repubblica, il suocero di capitan futuro viene ucciso con un colpo di fucile sparato in bocca, nelle campagne di Aprilia non lontano da Roma. Emergerà quello che poi ha travolto e segnato Daniele De Rossi e sgretolato la sua famiglia, lasciando descrivere una figura assai controversa, quella di Tamara che anche allora rilasciò delle dichiarazioni che ebbero grandissima risonanza.

Quando incominciò questa vicenda, Tamara Pisnoli venne definita nell’ordinanza del gip riportata da Repubblica una donna che “ha una significativa tendenza all’uso della violenza”. La ex moglie “deve ritenersi una persona di indole violenta, con un’abitudine a rapporti improntati alla sopraffazione e all’intimidazione, che gestisce la sua enorme ricchezza appoggiandosi ad ambienti criminali”. Questo quanto emerso nell’inchiesta della Procura di Roma che nel novembre del 2014 aveva portato agli arresti domiciliari di Pisnoli.

I rapporti sotto osservazione nelle indagini

La stessa cronaca riporta poi il legame con l’ex di Claudia Galanti, Arnaud Mimran, e quell’ambiente, quel mondo di mezzo su cui la magistratura romana ha provato e sta tentando di fare chiarezza toccando Pisnoli, anche dopo la separazione dal calciatore, avvenuta nel 2009. In questioni più recenti, prima della condanna per quanto avvenuto a Ieffi, nelle indagini è emerso il suo nome legato a figure ambigue, ma la sua posizione è stata archiviata.

Relazioni pericolose, stando a quel che riporta Il Messaggero che il 27 febbraio, cita diffusamente estratti dall’ordinanza del gip.

Tamara Pisnoli e il ricorso contro la condanna

Dunque, con e nonostante l’ampia e diffusa enucleazione di quanto la procura di Roma sta ancora valutando, Tamara non ci sta e annuncia il ricorso con una lettera che intende, vuole firmare anche se supportata – certamente – nella stesura da un team di avvocati.

Sul resto, su quel che Il Messaggero ha anticipato, non c’è ancora alcun annuncio, alcun passaggio e sviluppo. Saranno il tempo e i fatti a decidere.

Tamara Pisnoli, ex moglie di De Rossi, non ci sta a subire il racconto criminale di Ieffi: "Solo bugie". La cena con Ilary Fonte: ANSA

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