Caro amico ti scrivo. Di più: caro amico ti… spedisco in semifinale. Proprio ciò che ha fatto Hubert Hurkacz, che strappando un set a Novak Djokovic ha permesso a Jannik Sinner (ovvero il suo migliore amico nel circuito) di avanzare direttamente tra i primi 4 che si giocheranno l’ultimo titolo della stagione senza dover attendere l’esito della gara di stasera, quella che vedrà il rosso di San Candido sfidare Holger Rune (ore 21, diretta Rai 2 e Sky Sport Uno).
- Il favore più bello: Sinner può pensare solo a se stesso
- Primo set equilibrato, ma tiebreak da incubo per Hubi!
- Nole, un passaggio a vuoto di troppo: addio secondo set
- Terzo set senza storia. Ma per Djoko è una vittoria amara
Il favore più bello: Sinner può pensare solo a se stesso
Non era una cosa così scontata: Hurkacz è entrato in tabellone per via del forfait di Stefanos Tsitsipas, e potendo contare su una testa certamente più libera rispetto al numero uno del mondo l’ha fatto faticare tanto nel primo set (perso in un maldestro tiebreak) e poi l’ha sorpreso nel secondo parziale, affidandosi a percentuali bulgare con la prima di servizio (quando è entrata).
Così facendo ha fatto il gioco dell’amico Sinner, che a questo punto contro Rune potrà fare la corsa solo e soltanto su se stesso: se vince si qualifica come primo del girone, a punteggio pieno e con 600 punti in più nel ranking ATP (200 per vittoria). Se perde arriva comunque secondo, perché Djokovic non potrebbe attaccarlo per via del quoziente set. Comunque vada, sarà un successo.
Primo set equilibrato, ma tiebreak da incubo per Hubi!
Hurkacz non aveva velleità alcuna di qualificazione, ma almeno… 200 buoni motivi per provare a spingere. Vale a dire i punti che avrebbe guadagnato in caso di vittoria, che lo spingono a premere forte sull’acceleratore soprattutto al servizio, tanto da mettere a segno 10 ace nel solo primo set. Che va avanti all’insegna dell’equilibrio, senza una palla break fino all’inevitabile epilogo al tiebreak, dove al polacco però di colpo si spegne la luce.
Perché dopo aver vinto l’11esimo gioco arriva un sequenza di 10 punti consecutivi di Djokovic, con i quali prima porta il set al tiebreak e poi si porta avanti al cambio di cambio sul 6-0, beneficiando di errori marchiani di Hubi. Che riesce a ottenere un punto di pura frustrazione (peraltro colpendo al corpo Nole, sbagliando completamente la misura di una comoda volée) e poi cede di schianto nel punto successivo, mandando in archivio una fine di set da dimenticare.
Nole, un passaggio a vuoto di troppo: addio secondo set
Un trend che inizialmente sembra contraddistinguere anche il secondo parziale, dove Hurkacz raccoglie appena un punto nei primi due turni di servizi del serbo. Il quale però a sua volta incappa in una lunga scia di errori nel quinto gioco, concedendo ben tre palle break al rivale, che per non sentire storie converte subito la prima.
Nole attraversa un lungo passaggio a vuoto, poi però nell’ottavo game le cose sembrano rimettersi per il verso giusto: Hubi concede due palle break dopo aver commesso un doppio fallo e un errore gratuito, ma è in quel momento che ritrova magicamente il servizio, trovando tre ace consecutivi e poi chiudendo con lo smash che vale il 5-3. Un altro ace gli torna utile nel gioco decisivo del set col quale consegna a Sinner la qualificazione diretta alle semifinali, senza badare al risultato della sfida di stasera con Rune.
Terzo set senza storia. Ma per Djoko è una vittoria amara
Un calo di concentrazione costa però caro al polacco, che dopo una buona partenza cede la battuta alla quarta palla break concessa nel corso del quarto gioco, la prima che si trova a difendere senza che la prima di servizio vada a bersaglio (risposta profonda del serbo e dritto fuori misura di Hubi). Djokovic va avanti un po’ con la forza dei nervi, visibilmente frustrato per l’epilogo del set precedente, ma riesce comunque a tenere la barra dritta e a chiudere agevolmente senza ulteriori patemi d’animo.
Solo che adesso non gli resta altro da fare, se non tifare Sinner: la corsa alla settima vittoria alle ATP Finals, che lo proietterebbe solitario in vetta alla classifica dei tennisti plurivincitori nel torneo “dei maestri”, passa per un “favore” dell’altoatesino. Anche se Sinner probabilmente vorrà vincere per se stesso, senza badare a calcoli.