Missione compiuta per l’Italia di De Giorgi: Cuba dimostra di essere una squadra tosta e per nulla semplice da arginare, ma alla fine gli azzurri il loro lo fanno e grazie a una buona prova corale (soprattutto nei momenti chiave) piegano i caraibici per 3-1, dando appuntamento sabato prossimo in semifinale alla vincente della sfida tra Francia e Slovenia. Una vittoria di carattere, figlia anche di un momento di difficoltà che nel corso del terzo set ha messo a dura prova le coronarie del pubblico italiano. Alla fine però Michieletto (18 punti) ha tolto diverse castagne dal fuoco, consegnando a De Giorgi il pass per andare a giocarsi una medaglia che in VNL l’Italia non ha mai messo al collo.
- De Giorgi sceglie Rychlicki e Anzani: per un set tutto facile...
- Giannelli al servizio fa proseliti, poi però la luce si spegne
- Sofferenza e resilienza: così l'Italia si guadagna la semifinale
- Anzani vuol dire fiducia: "Concentrati su quello che c'è da fare"
De Giorgi sceglie Rychlicki e Anzani: per un set tutto facile…
Non è stata la migliore Italia possibile, ma è stata concreta al punto giusto. Brava soprattutto a sfruttare le pause che Cuba ha mostrato lungo il cammino: i caraibici hanno dimostratori possedere una forza e un atletismo notevoli, uniti anche a una tecnica importante, ma hanno difettato di continuità ed è questo che ha permesso all’Italia di avanzare nel torneo.
De Giorgi in avvio ha fatto capire di avere le idee piuttosto chiare a livello di scelte tecniche: dentro Rychlicki in posto 2 (Romanò verrà centellinato strada facendo), dentro Anzani accanto a Galassi al centro, con Gargiulo (un po’ a sorpresa) relegato in panchina. Per il resto giocano i soliti noti, da Giannelli in regia a Lavia e Michieletto in banda, oltre a Balaso nel ruolo di libero.
La buona partenza degli azzurri è un indicatore, ma non il solo: troppo fallosi i cubani per pensare di poter impensierire la compagine italiana, mentre Michieletto e Rychlicki si mettono subito in moto per provare a tracciare un solco. Masso e Gomez ricuciono il primo tentativo di allungo (11 pari), poi un turno di servizio di Giannelli spariglia le carte e regala un break di 3-0 (18-15) che lancia l’Italia verso la conquista del primo set, anche perché Michieletto e Romanò trovano due ace pesanti che spengono ogni velleità di rimonta dei caraibici (25-18).
Giannelli al servizio fa proseliti, poi però la luce si spegne
Dal secondo set comincia un’altra partita: subito parziale di 4-0 firmato Yant al servizio e De Giorgi è costretto a fermare il match. La parità l’Italia la ritrova presto (soprattutto grazie al muro) e un muro di Giannelli su Concepion regala il primo break di vantaggio sul 12-10. Il parziale scivola via abbastanza similare a quello precedente: un muro di Galassi su Lopez regala il +4 agli azzurri (17-13), quello di Michieletto su Masso spinge i compagni sul 21-15.
Lavia chiude per il 25-19 che sembra mettere una pietra quasi tombale sul match, ma Cuba trova le risposte desiderate dalla panchina e una partita che sembrava chiusa torna a farsi maledettamente complicata. Merito di Thondike, Mergarejo e Astengo, che i cubani “scongelano” dalla panchina rimescolando le carte all’istante.
Ne vien fuori un set tutto in salita: l’Italia fatica a entrare in attacco, soprattutto con Rychlicki che colleziona un errore dietro l’altro, mentre i caraibici si esaltano rapidamente infilando un 5-0 di parziale che vale il 15-10 e un’ipoteca sul prolungamento della sfida al quarto set. L’Italia invero risale anche fino al 19-21, ma Yant nel finale non le concede scampo, chiudendo per il 25-20.
Sofferenza e resilienza: così l’Italia si guadagna la semifinale
Se lasciata giocare, Cuba diventa una bruttissima gatta da pelare. Con Simon e Yant che segnano la via e De Giorgi che sul 4-6 del quarto set deve ancora una volta interrompere il gioco. Rychlicki, dopo un set e mezzo difficile, trova un paio di servizi vincenti con i quali rimette in carreggiata i compagni, bravi poi a trovare un 3-0 di parziale (da 9-10 a 12-10) ancora una volta in concomitanza con il turno di servizio di Giannelli, che trova anche un ace in zona di conflitto.
Cuba non demorde e Mergarejo la riporta avanti (14-15) trovando le righe dai 9 metri, ma proprio due errori dello schiacciatore caraibico aiutano l’Italia a rimettere il naso avanti. Un altro 3-0 di parziale (20-17) decide la contesa: Anzani con una monster block su Yant spedisce gli azzurri verso la semifinale, con Michieletto che nel finale testa a testa con Mergarejo dimostra di saperci stare, chiudendo sul 25-21.
Applausi per Cuba, ma questa Italia ha dimostrato di essere dura a morire. Anche se in un’eventuale semifinale con la Francia questo atteggiamento andirivieni potrebbe non bastare.
Anzani vuol dire fiducia: “Concentrati su quello che c’è da fare”
A fine gara c’ha pensato Simone Anzani, schierato titolare accanto a Galassi, a raccontare le sensazioni del gruppo azzurro. “Oggi era un banco di prova, una partita molto difficile perché Cuba, secondo me, ha tutte le possibilità per essere fra le prime squadre al mondo, poiché ha dei giocatori incredibili. Siamo stati bravi a interpretare la partita sin dall’inizio, a partire dai primi due set, poi sapevamo che loro avrebbero iniziato a martellare un po’ di più e forse qualche pecca nostra in qualche momento c’è stata però devo fare i complimenti a loro perché sono veramente una squadra incredibile.
Siamo molto contenti di questa semifinale perché ci conferma fra le prime quattro squadre nel mondo, anche se non è un mondiale. Siamo confermati in queste semifinali di VNL e siamo pronti ad affrontarla nei migliori dei modi, vedremo se sarà la Francia o la Slovenia, ma io penso che dobbiamo sempre concentrarci su noi stessi che su quello che succede dall’altra parte, poi si andrà ad analizzare quello che fanno o non fanno ma prima dobbiamo partire da quello che vogliamo fare noi”.