Doveva essere la grande serata di Sinner a Indian Wells, invece l’italiano in finale sul cemento americano è quello che forse non t’aspetti: Berrettini. Non a Indian Wells, naturalmente, ma nella vicina Phoenix. La distanza non è enorme – poco più di 400 chilometri – mentre c’è un abisso tra il valore tecnico, economico e di prestigio tra il “Tennis Paradise”, com’è soprannominato Indian Wells, e il modesto Challenger 175 della metropoli dell’Arizona. Ma per Berrettini vincere a Phoenix conta tantissimo. Anche con quella singolare assonanza nel nome: Phoenix, come l’Araba Fenice. Matteo sta improvvisamente riemergendo dalle sue ceneri sportive. E sta ritrovando se stesso.
- Tennis, Berrettini vince tre partite in 24 ore
- Phoenix, prima Atmane e poi Vukic vanno ko
- Phoenix, finale Berrettini-Borges: Sinner farà il tifo
Tennis, Berrettini vince tre partite in 24 ore
Il paradosso è che Berrettini non ha giocato una partita per mesi, mentre si è ritrovato a farne addirittura tre in circa 24 ore. Nella notte tra venerdì e sabato ha ribaltato la situazione con Cazaux, che aveva vinto il primo set degli ottavi prima che il match fosse sospeso per pioggia. Poi nella serata italiana ha piegato Atmane e qualche ora dopo, nel cuore della notte, ha avuto ragione di Vukic. Una piccola, grande impresa, visto che Atmane si è arreso in tre set dopo quasi tre ore di battaglia e ce ne sono volute altre due per piegare Vukic. Una buona risposta anche dal punto di vista fisico, insomma, per Matteo.
Phoenix, prima Atmane e poi Vukic vanno ko
La maratona di Berrettini è cominciata contro Atmane. Avversario insidioso, scorbutico, che lo ha messo subito in difficoltà. Primo set in favore del francese, poi la riscossa del campione romano. Secondo set vinto al tie-break (dominato: a 1) in quella che diventerà una costante. Anche il terzo, infatti, Berrettini se l’è aggiudicato al “Jeu decisìf”, come lo chiama Atmane. Otto a sei il punteggio, con tanto di pass per la semifinale. Dove Matteo ha piegato l’australiano Vukic, guada un po’ con un doppio tie-break: e con un doppio 7-2. Partita complessivamente ben interpretata dall’azzurro, che ha messo a segno 13 ace e servito molto bene, con l’84% dei punti sulla prima.
Phoenix, finale Berrettini-Borges: Sinner farà il tifo
Stasera la finale, non prima delle 22 (doveva essere l’orario della finale di Sinner a Indian Wells, Jannik a questo punto potrà guardare con un occhio anche il match di Matteo) contro Nuno Borges, il portoghese testa di serie numero 5 e posizionato al numero 60 della classifica ATP: Berrettini ha iniziato il torneo da 154mo e ha già scalato una dozzina di posizioni. Dovesse vincere, come nel 2019, salirebbe a ridosso della top 100, al 113mo posto. Gli resta una piccola montagna da scalare, un avversario della sua stessa età, che ha iniziato il 2024 molto bene, di certo più abituato di Berrettini a giocare partite ravvicinate. Il vero Berrettini contro Borges non avrebbe problemi. E forse sta tornando, riemergendo dalle sue ceneri.