Il Roland Garros non ha sorriso particolarmente ai giocatori italiani, con Jannik Sinner uscito al secondo turno dopo la sconfitta subita contro il tennista tedesco Daniel Altmaier. Per tirare le somme di quanto accaduto a Parigi e proiettarsi in ottica Wimbledon, OA Sport ha intervistato Corrado Barazzutti, ex grande giocatore e capitano di Coppa Davis e di Fed Cup, che nell’esperienza francese ha supportato Fabio Fognini, nel ruolo di coach a “tempo”.
Barazzutti commenta subito Djokovic: “Lo ritenevo uno dei favoriti, ma evidentemente quando si gioca al meglio dei cinque set ha qualcosa in più di tutti. Alcaraz, che penso comunque possa batterlo, ha manifestato una debolezza nella gestione del match, anche se mi fa strano prendere atto che un 20enne possa soffrire dei crampi, dopo appena due set disputati“.
Se i problemi fisici di Alcaraz possano essere un limite, l’ex tennista ha dichiarato: “Difficile da dire, però senza dubbio qualcosa dovranno rivedere. Non è la prima volta che ha i crampi, mi sembra anche contro Sinner a Miami aveva avuto un problema simile, per cui non è una cosa inaspettata. Inoltre, mi pare abbia raccontato in conferenza stampa di aver sofferto di una cosa simile negli US Open 2021 contro Tsitsipas. E’ una cosa che non va sottovalutata“.
Un commento sulla possibilità di Djokovic di realizzare il Grande Slam: “Credo che sull’erba di avversari concreti non ve ne siano, anche se non si può mai dire. Sul cemento, magari Alcaraz e Medvedev possono creargli dei problemi, ma è da capire quale sarà la loro preparazione fisica in vista dell’appuntamento di New York, che comunque per il serbo è più complicato di Wimbledon“.
Un commento poi su Sinner: “Da lui ci si aspettano sempre grandi cose e la sconfitta contro il tedesco non era attesa. Io l’ho visto benissimo in primavera, giocare alla grande, ma poi dopo ha finito la partita contro Rune a Montecarlo in maniera un po’ strana. Mi è parso un po’ stanco e questa sensazione l’ho avuto anche a Roma e a Parigi. Non so se questo dipenda da qualche malessere o da problemi di testa, però l’espressione del suo tennis non era la stessa. Certo, non si può giocare sempre al 100%, però Jannik a Roma e a Parigi era lontano dai livelli espressi sul cemento americano“.
Prosegue poi su Sinner analizzando come possa reagire sulla superficie verde: “L’erba è una superficie un po’ traditrice per cui non si sa mai quale possa essere il feeling. Lui a Wimbledon ha giocato molto bene l’anno scorso, andando sopra di due set contro Djokovic, nonostante fosse arrivato ai Championships non certo come uno dei tennisti che più si adattano a questa superficie. Ha il gioco per fare molto bene, ma è da capire quale sarà la versione di Sinner“.
Un parere sul percorso degli italiani a Wimbledon: “Sulla carta Sinner e Berrettini, al loro meglio, possono andare molto avanti, ma dipende dalla loro condizione. Berrettini, due anni fa, fece Finale, ma viene da un periodo negativo e di tanti problemi fisici. Non so quale possa essere il suo livello. Non va comunque sottovalutato Sonego che sull’erba sa giocare molto bene e l’ho visto anche più consapevole a Parigi“.
Un parere su Musetti: “Lui è quello che gioca meglio di tutti tra gli italiani, ma deve convincersi di giocare in maniera più aggressiva. La sua tendenza a giocare dietro non lo favorisce, specie quando deve giocare sull’erba. Mi auguro che mentalmente sappia fare uno step in avanti“.
In chiusura un parere su Fognini e sulla possibilità di continuare ad essere il coach del ligure: “Ne parleremo, io devo dare priorità alla mia Accademia, ne parlerò con Fabio, che ha già ripreso la propria attività di riabilitazione. Ha ancora motivazioni per giocare, vedremo”.