È ufficialmente finita l’esperienza 3.0 di Carlos Tevez al Boca Juniors: l’Apache ha annunciato il divorzio dal club del suo cuore, che agli inizi del millennio lo lanciò nel grande calcio.
L’attaccante argentino ha parlato nel corso di una conferenza stampa attesissima in Argentina, in cui ha spiegato le ragioni della separazione con la squadra di Buenos Aires.
“Ho dato tutto, non ho più nulla da offrire come giocatore. Il Boca ti porta a dare molto più del massimo e mentalmente non sono più in grado di farlo. Il mio ricordo più bello? Quando la gente gridava ‘dale campeon’. L’ultima ovazione per Maradona su un campo. L’ultima volta che mio padre mi ha visto giocare a pallone e l’ho visto piangere di gioia”.
Tevez ha rivelato anche le recenti difficoltà provate durante gli allenamenti, probabilmente ciò che più di ogni altra cosa lo ha indotto a prendere questa decisione.
“Miguel (Russo, ndr) sa bene quanto abbia sofferto. Nell’ultimo mese non c’è stato il vero Carlitos: è stato molto difficile per me allenarmi e concentrarmi. Se non si sta bene mentalmente, tutto diventa più complicato”.
A prescindere da questo epilogo, il cuore di Tevez sarà sempre per il suo Boca: “Siamo nati tifando Boca e moriremo tifando Boca. Il mio sangue non è rosso, ma giallo e blu”.
Tevez ha giocato in tre diversi momenti della carriera al Boca Juniors, vincendo un totale di 10 trofei tra cui una Copa Libertadores e una Coppa Intercontinentale nel 2003.