Timothy Castagne ci ha messo poco a dimenticare l’Atalanta. L’esterno belga è andato in gol alla prima con il Leicester, all’esordio assoluto in Premier League, sul campo del West Bromwich Albion.
Parlando a ‘La Gazzetta dello Sport’ Castagne è tornato a parlare dell’addio al club nerazzurro dopo tre anni, spiegandone le ragioni: “Avrei potuto rinnovare il contratto, ma decisione di partire è maturata dopo la partita contro il Psg. Ha pesato la situazione tecnica. Sono stato provato nell’undici titolare tutta la settimana, alla vigilia sono stato escluso: onestamente, è stata una sorpresa. Avevo bisogno di giocare con regolarità nello stesso ruolo: una volta ero a destra, un’altra a sinistra, un’altra in panchina. Non era proprio il massimo”.
Castagne ha anche parlato del rapporto personale non proprio idilliaco con Gian Piero Gasperini, specialmente a livello umano prima che professionale: “Tecnicamente e tatticamente è uno dei top in assoluto, ma a livello umano non c’era un grande rapporto. Non c’erano problemi particolari tra noi, ma ha il suo modo di fare: per esempio, se stai fuori sarebbe importante avere una spiegazione da parte dell’allenatore, aspetto che con lui mancava. Ma va bene così, questo mi ha reso più forte mentalmente”.