Il riscatto della campionessa. La prima Olimpiade di Simona Quadarella si chiude con il botto, sottoforma di una preziosa e pesantissima medaglia di bronzo conquistata negli 800 stile libero, che fa salire a sei il bottino di allori dell’Italia nel nuoto a Tokyo 2020 e a dodici il numero dei bronzi complessivi.
Dopo la delusione per il modesto quinto posto nei 1500, gara in cui l’atleta romana ha pagato anche l’emozione della prima finale olimpica della carriera, Simona Quadarella ha saputo trasformare la frustrazione e pure le lacrime versate in energia positiva, da scaricare in vasca per riuscire a competere con autentiche campionesse.
Inarrivabile il mito chiamato Kathy Ledecky, capace di conquistare ad appena 24 anni la settima medaglia d’oro della propria carriera olimpica, la seconda a Tokyo 2020 dopo quella dei 1500 cui si aggiunge l’argento nei 400 stile, Simona ha vissuto una gara di spessore dal punto di vista fisico e tattico.
L’italiana non è riuscita a contrastare l’australiana Ariarne Titmus, sottotono in qualifica, ma solida medaglia d’argento, ma ha avuto la meglio sulla giovane classe di Katie Grimes, classe 2003, battuta di un secondo: 8:18:35 per Simona, 8:19:38 per Grimes.
Dopo una partenza frenata, che l’ha vista annaspare tra la settima e la sesta posizione nei primi 200 metri, Quadarella ha iniziato a carburare, dando l’impressione a metà gara di poter lottare addirittura con Titmus per poi concentrarsi sull’unico obiettivo possibile, raggiunto contenendo la rimonta di Grimes negli ultimi 50 metri.
Solo settima la tedesca Sarah Kohler, che era entrata in finale con un tempo peggiore di appena un centesimo rispetto a quello di Quadarella.
La bicampionessa d’Europa della specialità, nel 2018 e lo scorso maggio a Budapest, nonché vice campione del mondo alle spalle proprio di Ledecky nel 2019 a Gwangju, chiude così con il sorriso la propria prima avventura olimpica.
Queste le sue parole a fine gara ai microfoni di ‘Rai Sport’: “Con il mio allenatore mi ero detta che oggi avrei dovuto mettere cuore e anima, ma anche tanta testa e così è stato. Non era facile resettare quanto successo nei 1500, ci sono riuscita e sono felicissima, questa meaglia vale davvero tanto. Avrei voluto fare di più sull’altra distanza, ma le delusioni fanno parte della vita di un’atleta e sono contenta di aver avuto una nuova possibilità”.