Tokyo 2020, la Rai si difende dalle accuse: Non è colpa nostra

Continuano le critiche degli appassionati alla gestione televisiva delle Olimpiadi, Dario Di Gennaro chiarisce tutto

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I problemi sono emersi sin dal primo giorno e non si sono mai fermati: gli appassionati sportivi, che aspettavano con ansia le Olimpiadi di Tokyo saltate lo scorso anno per la pandemia, sono rimasti delusi dalla copertura dell’evento da parte della Rai, che sta fornendo uno spezzatino dei Giochi, saltando da una disciplina all’altra nel corso della maratona in diretta su Rai2, e scontentando praticamente tutti coloro che vorrebbero seguire un evento dall’inizio alla fine. Si è partiti con le lamentele col ciclismo e si è arrivati alle critiche per le scelte fatte con tutti gli altri sport, dalla ginnastica con Vanessa Ferrari agli sport di squadra, in particolare volley e pallanuoto.

La risposta della Rai alle critiche degli appassionati

Dopo mail di protesta e tweet furiosi sui social ha voluto dare una risposta Dario Di Gennaro, l’esperto Rai di pallanuoto, che ha scritto su Facebook: “Carissimi appassionati di pallanuoto e non, in tanti, tantissimi ieri mi avete scritto e avete espresso il vostro malcontento per l’interruzione della diretta di Italia-Grecia. Chiarisco un paio di situazioni che, per quel che ho letto, non sono note a tutti, o lo sono solo parzialmente. Discovery ha comprato l’intera Olimpiade. La RAI ha comprato i ‘secondi diritti’ da Discovery, ha comprato 200 ore di trasmissione. Quelle poteva comprare. E può trasmettere queste 200 ore su un solo canale: RaiDue. In questo pacchetto di ore non sono compresi i diritti web, quindi niente Raiplay, niente streaming o repliche digitali”

“Fatta questa premessa, vi dico che negli studi di Tokyo ci sono una regia e un coordinamento giornalistico che ricevono tutti i flussi di immagini che arrivano dai campi di gara. Per forza di cose le discipline si accavallano, sono necessari cambi di campo, prevedibili o improvvisi, in funzione della presenza di azzurri in gara. Tanto più se in zona medaglia. Si fanno delle scelte, che possono apparire impopolari per i diversi appassionati che seguono la propria disciplina favorita. Come fai, sbagli… questo è il rischio che corrono i colleghi che sono al coordinamento”

“E non li invidio per il duro lavoro di programmazione e selezione di questi flussi di immagini olimpiche. 14-15 schermi con le varie discipline in gara, per 14 ore al giorno”

“Ieri la scelta è stata quella di passare dalla pallanuoto alla canoa dove un’azzurra era impegnata in una finale da potenziale medaglia. Questi i fatti. Le opinioni e le considerazioni sulla scelta, e sui relativi modi e tempi con i quali è stata fatta, possono essere le più disparate, e tutte rispettabili”

Tokyo 2020, la Rai si difende dalle accuse: Non è colpa nostra Fonte: Ansa

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