Il nuovo cambio della guardia in testa alla classifica con l’Inter di Simone Inzaghi lanciatissima che supera di slancio Milan e Napoli mentre è sempre di più dentro la lotta scudetto l’Atalanta con la Juventus che invece fa sempre più fatica a dare continuità ai suoi risultati. A fare la differenza, nel bene e nel male, ci sono sempre i nostri “top e flop” di questo 17° turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai. Vediamo chi sono.
Miglior portiere: Vicario è insuperabile per il Napoli
I legni, vera e propria “disgrazie” del Napoli, lo hanno aiutato ma lui ci ha messo tanto del suo. Stiamo parlando di Vicario che per una giornata si prende la scena dinanzi ai più quotati portieri della serie A per fermare con i suoi guantoni gli attacchi della squadra di Spalletti. Ultimo baluardo decisivo. Da applausi anche i tre clean sheets del week end: Terraciano, Handanovic e Rui Patricio.
Miglior difensore: ben tornato Smalling!
Contro l’Inter il suo rientro appieno nella difesa giallorossa, per causa di forza maggiore dovuta alle assenze, era stato deleterio. Contro il più mansueto Spezia il buon Smalling si toglie la ruggine delle tante assenze causa infortunio, e sfoggia una prestazione degna del suo curriculum, al pari anche di Ibanez, entrambi in rete per il successo della Roma. Menzione d’onore per la retroguardia in blocco del Venezia che dopo le sofferenze iniziali mette la museruola alla Juve nella ripresa strappando un pari di prestigio.
Miglior centrocampista: Pellegrini, Brozovic e Barella che sfida!
Difficile scegliere, questione di decimi come si dice in questi casi. Ma nell’Inter nuova capolista in classifica Brozovic è un maestro del centrocampo, sa sempre a chi dare la palla e coinvolge tutti, la sua visione periferica ha fatto fare ai nerazzurri il salto di qualità. E poi c’è Barella che accantonato l’episodio del rosso scellerato di Madrid gioca una gran partita col Cagliari fornendo assist e sfiorando il gol. E che dire del solito Pellegrini che si riprende da par suo il centrocampo della Roma. Menzione per Aramu ancora in gol, e che gol, alla Juve; a Candreva decisivo nel derby vinto dalla Samp; non fa più notizia Calhanoglu a segno di nuovo con l’Inter.
Miglior attaccante: da Lautaro a Ibra passando per bomber Vlahovic
L’elenco degli attaccanti in gol è lungo, lunghissimo, bomber d’autore ma va menzionato in primis Gabbiadini uomo derby sotto la lanterna; Sanabria che sblocca la partita e il Torino; Simeone che timbra il cartellino anche se il suo Verona viene rimontato dall’Atalanta; il tandem Berardi-Raspadori che ribaltano la Lazio.
Ma i migliori sono altrove. Lautaro era un po’ che non segnava, su azione, si sblocca con una doppietta che fa bene al morale del bomber, ma c’è anche Sanchez finalmente titolare e decisivo. Ma quella perla di Ibra, ancora in rete a Udine, ancora decisivo, ancora in rovesciata in quella porta, vale più di una menzione d’onore. E poi c’è lui Dusan Vlahovic, autentico bomber di razza, altra doppietta, altra sentenza, altro lievitare nelle quotazioni di mercato.
Flop: Milan, Juve e Napoli che combinate?
Dietro la lavagna ci finisce di diritto la Lazio, stavolta con tutti, a cominciare dal suo allenatore Maurizio Sarri, incapace ancora di dare un’identità che questa squadra con Inzaghi aveva, ma anche Immobile stavolta all’asciutto al cospetto dei suoi diretti avversari Scamacca e Raspadori che lo incalzano in Nazionale. Ma a deludere ancora sono le tre big, il Napoli che non sa più vincere e in pochi turni oltre ai giocatori ko perde pure le prime posizioni in classifica incapace di reagire anche alla sfortuna dei pali con Mertens e Insigne ingolfati.
La Juve, ahiloro per tutti i tifosi bianconeri, oramai è abituata a finire tra i cattivi, a giornate alterne. Altra butta prestazione, specie nel secondo tempo. Stavolta il peggiore è Locatelli perchè non è giusto dare la croce sempre in testa a Rabiot. Nel Milan che sbarella a Udine dopo il flop Champions c’è la linea mediana insufficiente su tutta la linea appunto da Bakayoko a Bennancer che finisce per lanciare Beto verso il gol del vantaggio friulano.