All’evento “Brave New Sport”, Tortu ha ammesso: “La medaglia di bronzo che ho vinto agli Europei mi brucia. Dopo la gara non ero soddisfatto e lo sono tuttora, anche se riconosco che è stato comunque un ottimo traguardo. Sono felice perché è una medaglia che mancava da tanto tempo all’Italia in una specialità molto competitiva, ma mi sarebbe piaciuto ripetere quella gara”.
Ovviamente è stata anche una soddisfazione per Tortu: “Quella medaglia è stato un passo in avanti, perché è stata la mia prima individuale in una competizione così importante. Ho trovato una dimensione che mi mancava da tanto tempo. Ora ho una maggiore sicurezza in vista della preparazione che inizierò la prossima settimana per i Mondiali del 2023, anche se il vero focus è per il 2024, perché ci sono gli Europei in casa a Roma e i Giochi di Parigi”.
Infine, Tortu si è concentrato sulla tecnologia nel suo lavoro: “Oggi la tecnologia è un aiuto per gli allenamenti, per la preparazione che posso fare fino all’istante in cui mi presento sui blocchi di partenza in gara. È un nuovo modo di allenare e, per me atleta, di essere allenato. Analizzando le mie gare suoi 200 metri, per esempio, mi sono accorto di tantissimi errori che commettevo, e ho potuto costruire un tipo di gara differente, che mi ha poi permesso di vincere la medaglia agli Europei”.
“La tecnologia permette di lavorare su tutto quanto è migliorabile – continua Tortu -. Posso andare più veloce di così? Non saprei, ma posso capire sicuramente cosa posso migliorare. Di quanti gradi inclinare più o meno il piede, l’angolo delle braccia o delle spalle. Magari si parla di un grado, difficile da notare anche con l’occhio esperto dell’allenatore. Ma anche un centesimo può fare la differenza. Abbiamo vinto un oro olimpico per un centesimo nella staffetta di Tokyo…“.