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Tour de France, 2a Tappa: Vaquelin esalta la tattica Arkea, Pogacar subito in giallo (e Roglic si stacca)

Kevin Vaquelin vince a Bologna esaltando il piano tattico dell'Arkea nel giorno in cui Pogacar torna a vestire la maglia gialla. Vingegaard c'è. male Roglic

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Parla ancora francese il Tour italiano, ma Tadej Pogacar il modo per colorarsi di giallo l’ha trovato. Graffiando nella tappa che è arrivata a Bologna, con l’attesa rasoiata sul San Luca che non ha mancato di regalare spettacolo ed emozioni. Alla fine però Jonas Vingegaard ha risposto da par suo: il danese è rimasto incollato alle ruote dello sloveno, che avrebbe preferito evitare di prendere la maglia della generale, ma che alla fine s’è accontentato di averlo fatto lasciando però che a far festa fosse Kevin Vaquelin, il 23enne che ha regalato all’Arkea la prima vittoria di tappa dopo 11 partecipazioni alla grand boucle.

Vaquelin esalta la tattica Arkea e fa festa

La seconda tappa italiana, partita da casa Pantani a Cesenatico e arrivata nel cuore dell’Emilia, ha vissuto su una figa di un drappello di 11 uomini, dove tolto Abrahamsen (maglia a pois o adesso anche maglia verde) non c’erano grossi calibri da segnalare. Alla fine l’Arkea ha fatto funzionare il piano tappa alla perfezione: Rodriguez ha dato una mano a Vaquelin, che ha saputo mantenere il vantaggio necessario per impedire al gruppo di rientrare, andando a vincere a braccia alzate sul traguardo d Bologna che pure ai big di classifica faceva gola.

Ma stavolta nessuno s’è dannato l’anima per andare a ricucire: alla fine il distacco, lievitato in corso d’opera a 7’, s’è limitato a poco meno di 3’, con Vaquelin lesto a scattare sulla seconda ascesa al San Luca e a staccare gli ultimi due fuggitivi di giornata, vale a dire Nelson Oliveira e Jonas Abrahamsen. Primo italiano al traguardo Giulio Ciccone, che ha chiuso in 15esima posizione.

Pogacar in giallo, ma Vingegaard ha risposto presente

La vera bagarre però si è vista nella pancia del gruppo, con Pogacar che sul secondo passaggio sul San Luca ha voluto saggiare la gamba sua e dei rivali. Con Jonas Vingegaard unico in grado di rispondere: sul conto del danese i dubbi erano tanti, ma la sensazione è che la forma sia buona, se è vero che è stato l’unico a restare attaccato alle ruote dello sloveno.

Anche Remco Evenepoel ha provato a stare con i due calibri, rientrando di fatto in discesa dopo aver accusato qualche metro di ritardo in cima al secondo scollinamento. Primoz Roglic ha invece fatto più fatica: ha ceduto una ventina di secondi rispetto ai rivali nella corsa alla maglia gialla, dando la sensazione di non essere in perfette condizioni di forma.

Così facendo, la classifica generale ha visto Pogacar prendere la maglia gialla (di fatto grazie al miglior piazzamento ottenuto nella prima tappa, dove ha chiuso al quarto posto), con Vingegaard, Evenepoel e Richard Carapaz accreditati del medesimo tempo e Bardet scivolato a 6 secondi dalla testa della corsa. Domani, da Piacenza a Torino, prima opportunità per i velocisti: tutti contro Jasper Philipsen, ma tutti con gli occhi puntati su Cavendish, a caccia della 35sima vittoria.

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