La rampa di San Luca spezza le gambe, ma quelle di Primoz Roglic hanno la capacità di domarla con irrisoria e apparente facilità. E nel giorno in cui annuncia l’addio alla Jumbo Visma, puntuale arriva il sigillo sulla collina che abbraccia la città di Bologna. È la terza volta negli ultimi 5 anni che il Giro dell’Emilia finisce nella bacheca dello sloveno, che sembra arrancare fino ai -500 dall’arrivo prima di piazzare un assolo dei suoi negli ultimi 200 metri, staccando senza appello Tadej Pogacar (che ha fatto lavorare tanto la UAE Team Emirates, ma senza esito), Simon Yates e pure Richard Carapaz, forse la grande sorpresa di giornata, che a un certo punto ha persino pregustato un clamoroso colpo.
Enric Mas, il vincitore della passata edizione, è rimasto impiccato sulla quinta ascesa di giornata sul San Luca, riuscendo comunque a rientrare sui primi assieme a Vlasov, ma di fatto non riuscendo a calare alcuna carta negli ultimi metri di gara. Anche perché Roglic ha fatto il vuoto, e dopo questa vittoria l’uomo mercato diventerà ancora più ambito.
- Giro dell'Emilia, finale senza storia
- Le parole di Roglic dopo il traguardo
- Roglic, addio Jumbo con vittoria
Giro dell’Emilia, finale senza storia
Il Giro dell’Emilia è la corsa che fa da anticamera al Lombardia, e allora tra una settimana tutti i protagonisti si ritroveranno l’uno contro l’altro, anche se su un tracciato diverso e con un arrivo (soprattutto) differente. Il San Luca ha detto una volta di più che su questi arrivi Roglic non conosce rivali: Pogacar ha fatto tutto quello che doveva fare, ma non è riuscito a staccare i rivali sulla salita finale e alla fine ha provato comunque a giocarsela allo sprint, anche se non appena il capitano di giornata della Jumbo Visma ha messo le mani basse sul manubrio e si è alzato sui pedali non c’è stata storia.
Le parole di Roglic dopo il traguardo
Così Roglic a fine gara:
“Questa è una salita davvero speciale per me e sono felicissimo di portarmi a casa ancora una volta una bella mortadella. La dedica è per la mia famiglia, che seppur lontana oggi può gioire assieme a me per questa vittoria. È stato un finale durissimo, ma sono stato contento di aver avuto le gambe per chiuderla in questo modo”.
Per gli italiani, come previsto, poca gloria: Giulio Ciccone ha provato a tenere le ruote dei migliori, ma si è staccato a un chilometro e mezzo dal traguardo.
Roglic, addio Jumbo con vittoria
Era il segreto di Pulcinella, adesso è una certezza: il vincitore di giornata Primoz Roglic concluderà la sua avventura con la Jumbo Visma tra poche settimane, divenendo una volta di più l’oggetto del desiderio di tante squadre World Tour. Lo sloveno con la maglia del team olandese è diventato il numero uno del ranking mondiale nel 2019 e nel 2020, conquistando quattro grandi giri (tre volte la Vuelta, consecutivamente dal 2019 al 2021, e poi il Giro nel 2023) e arrivando secondo al Tour de France 2020, battuto nella crono conclusiva da Tadej Pogacar.
Roglic adesso dovrà soltanto sfogliare la margherita: lo vuole la Ineos Granadiers, lo vorrebbero Movistar e Team Jayco AlUla, ma anche la Bahrain Victorious c’ha fatto sopra un pensierino. Di sicuro uno come lo sloveno è il classico corridore che sposta equilibri: alla Jumbo aveva intuito già all’ultima Vuelta di non essere più nei piani del team, che l’ha “sacrificato” sull’altare della vittoria finale di Sepp Kuss. E allora, a 33 anni, ecco che Primoz ha deciso che questo è il momento giusto per cambiare e concedersi un ultimo grande ballo, ma in una squadra che possa farne il capitano unico e senza discussioni. E aver annunciato il tutto a poche ore dall’ennesima vittoria a Bologna rende tutto ancora più magico.