Posto che il subentro di Igor Tudor non è esattamente un inedito, come può la Juventus ritrovare la filosofia societaria che ha creato il mito della continuità di una squadra egemone, in passato, e che oggi si specchia nei risultati (alquanto modesti) raccolti fino ad oggi? Una stagione di passaggio, quella affidata a Thiago Motta, il quale si è accollato l’onere e l’onere di compiere un’impresa anche scomoda e sgradevole come quella di spiegare il perché dello strappo con alcuni senatori dello spogliatoio juventino.
E interrompere quel rapporto con giocatori su cui si era puntato in prospettiva, come Dusan Vlahovic. Che rimanga o meno Tudor, Motta non è stato un responsabile unico di quanto accaduto. Potrebbe ricominciare presto, ma questa è ancora una suggestione.
- Igor Tudor per la continuità alla Juventus
- Incognita mercato
- L'incognita Antonio Conte
- La piazza perfetta per Thiago Motta
Igor Tudor per la continuità alla Juventus
L’effetto domino sulla panchine di Serie A è ancora lontano dalla sua concreta realizzazione, ma qualche nota dissonante si sente e influenza lo stato delle cose. In primis, Tudor potrebbe continuare a ricoprire un ruolo da guida tecnica alla Juventus qualora riuscisse a centrare l’obiettivo numero 1 a questo punto della stagione. In fondo, come hanno detto già Alessio Tacchinardi, Massimo Carrera e ex giocatori che lo spirito Juve lo hanno appreso e conosciuto Igor quel senso lo ha interiorizzato. E non solo per via della casacca addosso, ai tempi migliori.
Da secondo di Andrea Pirlo, che pure visse mesi non facili da allenatore, ha appreso la gestione delle emozioni forti e delle tensioni che vanno accolte ma osservate dalla giusta distanza per operare con razionalità scelte anche invise a chi scende in campo.
Incognita mercato
Sappiamo che Tudor rimarrà in corsa fino alla conclusione del Mondiale per club che costituisce un appuntamento sul calendario cerchiato di rosso.
Difficile si possano chiudere le cessioni, nella settimana che precede, top come Vlahovic o Yildiz. Per la complessità di contratti e vincoli occorre essere nel pieno dell’estate perché si salutino uno dei due o entrambi. Certo, se il progetto Tudor dovesse proseguire, anche il mercato muterà in base ai suoi passi e ai capitali a disposizione.

Igor Tudor
L’incognita Antonio Conte
Poi si comprenderà se la suggestione di una qualche forma di continuità sarà effettiva o se gli verrà preferito un altro protagonista suo malgrado. L’indiziato sarebbe l’incerto Antonio Conte che potrebbe tornare a Torino dopo 10 anni: dirigenza diversa, stesso club e stessa città dove vivono poi sua moglie e sua figlia.
Le ragioni sarebbero di diversa natura, emotiva e sentimentale. Non certo solo di natura professionale. A Napoli ha comunque segnato la storia recente della squadra con i suoi schemi, le sue invenzioni e la personalità che ha saputo imprimere ai suoi giocatori una svolta sul piano della mentalità. Rimanere, come ha detto tra le righe, è una questione che si pone con la società.
La piazza perfetta per Thiago Motta
E Motta, che ne sarà di lui? Se Gian Piero Gasperini, come pare, lascerà Bergamo e l’Atalanta senza che i Percassi si muovano in direzione ostinata e contraria, sarebbe una piazza perfetta per Thiago che coglierebbe l’occasione al volo per non interrompere una striscia comunque positiva di crescita professionale, una volta libero.
Allegri, ex Milan e ex Juve, sarebbe ancora in lizza per la Roma se il Gasp non dovesse andare al Milan che aveva anche accarezzato l’ipotesi del ritorno a Max. Peer non citare i due tecnici più ammirati del momento, Italiano e Palladino. Ma questa è un’altra storia.