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Turris esclusa dalla Serie C, ora due opzioni: trasferire il titolo o l'Eccellenza. Spuntano gli acquirenti

Atteso per mercoledì 12 marzo l'annuncio del Tribunale Federale relativo all'esclusione del club campano dalla serie C. Il futuro della società si dirama in un paio di direzioni

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Luca Di Loreto

Luca Di Loreto

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di sport ma calcio e tennis restano un capitolo ineguagliabile. Ho capito che il calcio è una cosa seria quando ho pianto nel giorno in cui Del Piero ha smesso di giocare. Ho scoperto che dopo Federer e Nadal il tennis ha vita ancora lunga quando un giovanissimo italiano fulvo di 19 anni - era il 2019 - esultava a Sofia per la prima volta in carriera

La Turris è a un passo dall’addio ai Professionisti. Nella giornata di domani, infatti, il Tribunale Federale emetterà la sentenza definitiva e tutto porta nella direzione dell’esclusione della squadra campana dal campionato di Serie C, dopo il rinvio della sfida con il Catania di domenica prossima.

Ma quale sarà il futuro del club di Torre del Greco? Due le strade percorribili: la prima è quella di trasferire un titolo esistente da un’altra città; la seconda, invece, è di ripartire dalla quinta divisione italiana: l’Eccellenza. Tra dubbi, perplessità, ecco le due ipotesi messe sul tavolo e le prime manifestazioni di interesse per rilevare il club.

Il futuro della Turris: la strada più complicata

Dopo il Taranto, quindi, tocca alla Turris: evidentemente stravolto il girone C di serie C ma quali sono gli scenari futuri per il club campano? Il primo sentiero percorribile – è la ricostruzione analitica sviluppata da tuttoturris.com – sarebbe quello di trasferire un titolo esistente da un’altra città, pratica divenuta comune nei Dilettanti. Ipotesi già sperimentata dal club campano, visto che dopo il fallimento dell’era Pesce, i corallini ripartirono dal campionato di Eccellenza con il titolo del Gaudianum.

Discorso analogo nella gestione Moxedano, quanto il titolo della Neapolis venne trasferito a Torre del Greco. La soluzione è quella di ripartire dalla Serie D in tempi rapidi, senza dover ripartire dall’Eccellenza come accaduto per altre società (vedi per esempio il caso della Clivense); ma ci sono almeno tre criticità. La prima riguarda la denominazione provvisoria, almeno per il primo anno, infatti, il club dovrebbe avere un nome diverso da quello storico. Poi ci sarebbe un problema etico, ovvero che un’altra città verrebbe privata del proprio titolo sportivo; mentre l’ultima riguarda l’incertezza su una nuova proprietà.

Ripartire dall’Eccellenza

La seconda è una sorta di tabula rasa: dimenticare il passato e ripartire da zero, mantenendo la stessa denominazione con una nuova società.L’alternativa più solida è quella, infatti, inscritta nell’articolo 52 delle NOIF (norme organizzative interne federali) della FIGC: ““In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C, il Presidente Federale potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine”.

Sfruttando quindi questo cavillo, il club di Torre del Greco potrebbe ripartire dall’Eccellenza con il titolo di Turris, affidando il tutto a una nuova proprietà, L’unica nota stonata riguarda il pagamento a fondo perduto da 100.000 euro il quale la società che preleverà la Turris dovrebbe pagare.

I possibili acquirenti della Turris

Rispetto ai papabili acquirenti, l’edizione odierna de Il Mattino indica due nomi che in questi giorni vengono accostati alla Turris. Figure di calibro come il patron del Pompei, Francesco Mango e l’ex numero uno dell’Ercolanese, Umberto Raiano. Il primo è un imprenditore di San Giorgio, impegnato nel settore caseario, entrato nel 2022 nell’organigramma del Pompei, acquistando le quote del club campano.

Umberto Raiano, invece, è a capo della R&S Ponteggi con sede operativa a Cercola in provincia di Napoli e svolge attività di l’installazione e il noleggio ponteggi edili e navali in tutta Italia. Nel 2023, dopo due anni di dedizione, lascia la presidenza dell’Ercolanese, in rottura con il comune per divergenze legate allo stadio Solaro.

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