A un anno e mezzo dal suo ultimo match, l’esibizione contro Roy Jones Jr. del luglio 2020 terminata con un salomonico verdetto di parità, Mike Tyson non sembra riuscire a smettere di far parlare di sé. Anche fuori dal ring, lasciato a livello agonistico da ormai 17 anni.
Tyson si confessa con Shannon Sharpe: “La morte di mia madre mi ha fatto crescere”
Il 55enne ex campione del mondo dei pesi massimi, che da qualche tempo si è trasformato in una celebrità del web grazie al podcast che lo vede nei panni di conduttore e intervistatore di personalità del mondo del pugliato e non solo, ha infatti rilasciato dichiarazioni piuttosto sconcertanti proprio nel corso di un podcast, ‘Club Shay Shay’, tenuto dall’ex campione di football americano Shannon Sharpe.
Qui Iron Mike è arrivato a sostenere come una delle “fortune” della sua vita sia stata la morte della madre, avvenuta ormai 40 anni fa, nel 1982, quando Mike aveva quindi appena 16 anni.
Leggendo tra le righe delle dichiarazioni di Tyson, si comprende che il rapporto che l’ex pugile ha avuto con la signora Lorna Mae Smith nei purtroppo pochi anni di vita trascorsa insieme è stato particolarmente intenso. Probabilmente troppo. “Mia mamma si è sempre presa molta cura di me, come se fossi un bambino. Se la mia vita fosse continuata così non avrei mai imparato a difendermi, non avrei mai capito come ci si comporta durante una rissa” ha spiegato Mike.
Mike Tyson, l’infanzia difficile a Brooklyn e l’approccio con il pugilato
Facile, quindi, intuire che secondo il pensiero del newyorkese la madre non avrebbe acconsentito che il giovane Mike intraprendesse la carriera del pugile, la più lontana possibile da quella campana protettiva che la compianta donna aveva provato a costruire per il figlio, che crebbe in un contesto particolarmente difficile. La madre infatti, si separò presto dal marito Percel, così Mike crebbe senza una figura paterna al fianco.
Il resto lo fece il trasferimento di Lorna, insieme al proprio nuovo compagno, dal quale ebbe altri due figli, a Brownsville, uno dei quartieri più pericolosi di Brooklyn, dove Mike Tyson familiarizzò presto proprio con risse e combattimenti clandestini.
Tyson e il ricordo del primo titolo mondiale: “Così è cambiata la mia vita”
L’avvcinamento al pugilato fu inevitabile e si concretizzò proprio dopo la morte della madre, così Tyson, passato nel frattempo sotto la custodia del proprio allenaotre Cus D’Amato, divenne a 20 anni, nel 1986, divenne il più giovane campione del mondo dei pesi massimi nella storia
Nella chiacchierata con Shannon Sharpe Mike ha ricordato proprio la svolta della propria vita, a livello economico e di popolarità, coincisa con la conquista della prima corona iridata: “Quando avevo 14 anni pensavo di poter diventare un campione del mondo. Ho vinto titoli nazionali e ho stabilito dei record. Quando sono diventato professionista la mia vita è cambiata e ho battuto tutti e tutto è cambiato quando sono diventato campione”.