Mike Tyson, duro per eccellenza, ha deciso di cambiare vita.
“Voglio diventare un intrattenitore, un animale da palcoscenico, il nuovo Eddie Murphy, uno che diverte, che sta nello showbiz. L’idea mi è venuta vedendo recitare Chazz Palminteri in a “A Bronx Tale”. Basta essere la carogna che mette paura”.
“Sono stato un bestione, un gorilla ammaestrato, un povero ubriacone, un arrogante psicopatico, il più giovane campione del mondo dei massimi, ma non voglio essere ricordato per quello – ha spiegato in un’intervista a Repubblica -. E l’undici febbraio del ’90 a Tokyo non avrei perso il titolo contro Buster Douglas se non mi fossi dato all’esercizio aerobico che allora praticavo: scoparmi tutte le cameriere dell’albergo. Quello era un momento in cui le donne dovevo mandarle via a calci”.
“Come voglio essere ricordato? Come un funny guy, non come un mostro. Visto che Barbra Streisand, che sono andato ad applaudire, è una funny girl. Voglio fare il comico, non i ruoli da duro e da ombroso, non voglio più intimidire gli altri. Sono tornato in scena all’MGM a Las Vegas dove recito un monologo e racconto la storia della mia vita. Mi piace quella sensazione, quando la gente non riesce a staccare gli occhi da me”.
La sua vita diventerà anche un film: “Sarà Jamie Foxx a interpretarmi, per la regia di Martin Scorsese. Mi sono disintossicato da alcol e cocaina, non bevo più, ho otto figli, quattro maschi e tre femmine, perché purtroppo Exodus è morta strangolata da una corda a 4 anni nel 2009. Cerco di essere un padre, un sostegno finanziario per tutti: la più grande Mikey Lorna ne ha 27 e il più piccolo, Morocco, 6. Se serve, accompagno anche i ragazzi a scuola. Milan, la penultima, gioca bene a tennis, meglio di me, anche se proprio non è il mio sport, vado con lei ai tornei, le ho fatto conoscere Serena Williams. Guardatemi, giudicatemi per quello che sono ora, non solo per le stronzate che ho fatto quando volevo metterlo in quel posto a tutto il mondo. Reggere 120 ore di registrazioni con Larry “Ratso” Sloman non è stato facile. E dopo che racconti certe cose, non vuoi ritrovarti sempre quella persona davanti, a riprendere il discorso da dove l’hai lasciato. Non ce la fai”.
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