La conferma, purtroppo, è arrivata nella tarda mattinata di giovedì, dopo che le prime indiscrezioni circolate attendevano solo l’ufficialità. Purtroppo il mondo dello sport e del ciclismo ha perso un altro riferimento, Alexander Kulyk, tecnico della Nazionale di ciclismo ucraina e padre del campione delle due ruote, Andriy Kulyk. Al giorno sette del conflitto in Ucraina, l’offensiva russa si è mostrata nelle sue virulenza e anche Kulyk ha perso, in un frangente reso ancora più drammatico dalle circostanze, la sua vita.
Una tragica notizia, che colpisce il movimento ciclistico internazionale e lo sport che ha tributato già troppe vite.
- Guerra Ucraina: la morte di Alexander Kulyk, ct della Federciclismo
- Kulyk: il commiato della Federciclismo italiana
- Il vuoto lasciato nel ciclismo da Alexander Kulyk
Guerra Ucraina: la morte di Alexander Kulyk, ct della Federciclismo
Secondo quanto riferito dal britannico Cycling Weekling, che ha anche contattato il presidente della federazione, il 65enne stava partecipando a un’operazione militare per evacuare alcune persone dai luoghi più pericolosi a Kiev, quando è rimasto vittima di un attacco russo in cui sventuratamente è deceduto.
“Ieri è stata una giornata tragica per noi a Kiev. Uno dei nostri allenatori, Alexander Kulyk, è stato ucciso in un attacco” le parole del presidente della Federazione ciclistica ucraina, Andriy Grivko, contattato dalla rivista inglese.
“Era coinvolto in un’operazione militare per aiutare le persone ad uscire da luoghi pericolosi. Era un allenatore di lunga data con la federazione e aveva quasi 65 anni. Prima era stato allenatore con l’Unione Sovietica e aveva lavorato con il sistema russo”. Al momento della morte di Kulyk, il figlio si stava allenando: “Stiamo cercando di raccogliere informazioni da tutti i nostri istruttori, ma è difficile farlo”, ha fatto sapere a il presidente Grivko.
Kulyk: il commiato della Federciclismo italiana
Il presidente della FCI Cordiano Dagnoni, il Segretario Generale Marcello Tolu e tutto il Consiglio Federale a nome di tutto il movimento ciclistico italiano hanno espresso il loro sconcerto e il loro dolore in un comunicato congiunto, che ha dato riscontro indirettamente dell’accaduto in queste ore di tensione del conflitto.
La Federciclismo ha espresso anche il più profondo cordoglio, per questa terribile perdita:
“alla famiglia e alla Federazione ucraina, ribadendo la vicinanza al Popolo, agli sportivi e alle Istituzioni ucraine, così duramente colpiti in questa bruttissima pagina della storia”.
Il vuoto lasciato nel ciclismo da Alexander Kulyk
Alexander Kulyk aveva dedicato circa tre decenni della sua esistenza alla costruzione di un progetto nuovo, nella natia ucraina: suo figlio Andrij, classe 1989, aveva conquistato il titolo ucraino e lui aveva il ruolo di ct della federazione locale. La sua Federazione che, insieme a quella internazionale, oggi ne piange la scomparsa.
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