Dopo il rinvio di Juventus-Milan, da fonti del Governo è arrivata la notizia che anche l’altra semifinale di Coppa Italia tra Napoli e Inter, inizialmente in programma giovedì sera al San Paolo, è stata rinviata a data da destinarsi.
Per l’Inter si tratta dell’ennesimo rinvio di una partita in cui è coinvolta. Dopo il mancato svolgimento delle gare di campionato con Sampdoria e Juventus, ora il rinvio della sfida con il Napoli di Gattuso. La situazione si fa sempre più complicata.
La partita del San Paolo si sarebbe dovuta giocare con le limitazioni previste (divieto di trasferta per le tifoserie di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e delle province di Pesaro, Savona e Urbino), ma alla fine non si disputerà per i rischi crescenti dell’epidemia di Coronavirus anche in Campania.
Secondo il retroscena riportato dalla Gazzetta dello Sport, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis avrebbe giocato un ruolo chiave: il patron degli azzurri ha parlato a lungo martedì con i vertici della Lega e con alcuni rappresentanti del Governo, e l’idea che si potesse giocare a porte chiuse lo ha fatto infuriare. Da qui la decisione di un rinvio definitivo del match.
Questa la nota Ansa dopo l’ufficialità del rinvio: “Nel suo provvedimento, il Prefetto di Napoli rileva che per Napoli-Inter sono stati venduti “circa 40 mila biglietti”, e questo “determinerebbe inevitabili assembramenti per controllare gli ingressi allo stadio”, “Il provvedimento di divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella Regione Lombardia – aggiunge il Prefetto – già assunto per motivi di ordine pubblico, non risulta sufficiente a prevenire la possibilità del contagio”.
Il calcio italiano, dopo il rinvio delle partite dell’ultimo fine settimana (con polemiche annesse) e delle due semifinali di ritorno di Coppa Italia, è sempre più nel caos: diventa un rebus trovare ora le date dei recuperi dei match.
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