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US Open Sinner, l’amico Draper lo sfida e svela un retroscena sui loro esordi: “Era il più scarso”

In attesa della semifinale dello US Open in programma venerdì, Draper ha raccontato com'è nata l'amicizia di Sinner, rivelando un aneddoto riguardante la carriera juniores di Jannik

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Venerdì 6 settembre Jannik Sinner e Jack Draper si sfideranno per un posto in finale allo US Open, ultimo slam stagionale. I due coetanei, che hanno giocato in coppia il torneo di doppio di Montreal ad agosto, oltre che essere rivali sono molto amici e si conoscono dai tempi dei tornei juniores. A proposito della loro amicizia e di come si sono conosciuti ha parlato il britannico, che ha rivelato anche un aneddoto sorprendente sul giovane Jannik.

Draper: “Da junior Sinner non era tra i migliori”

Prima del loro unico incontro nel circuito maggiore, risalente all’ATP 500 del Queen’s del 2021 e vinto dal britannico, Jack Draper e Jannik Sinner si erano incontrati anche in occasione dei tornei juniores. Proprio a un doppio in un ITF under 18 risale il primo incontro tra i due, con il n°25 ATP che ha svelato come un tempo l’altoatesino non fosse affatto uno dei più accreditati ad avere una grande grande carriera e, anzi, in quella partita rappresentava addirittura il punto debole della coppia e forse dei quattro in campo.

Queste le parole di Draper: “La prima volta che ci siamo affrontati era in un torneo U-18. Ci ho giocato contro in un doppio ITF di Categoria 1. Non lo conoscevo, ma è stato strano seguire il suo percorso, perché da junior Jannik non era tra i migliori, tra i più considerati. Mi ricordo di quel doppio e di come ci eravamo dati come strategia di tirare su di lui, perché non era il miglior giocatore in campo. Ovviamente poi le cose sono cambiate e anche molto velocemente. Dal Challenger di Bergamo è entrato in Top 20 davvero in un lampo, mentre noi continuavamo a essere 300 o 400 del mondo. Così da lì l’ho sempre seguito, perché tra l’altro è un ragazzo incredibile, molto educato e che è positivo per il nostro sport. Ovviamente il suo tennis è incredibile”. Fa sorridere pensare come siano cambiate le cose in poche anni.

L’amicizia tra Draper e Sinner

In un sport “solitario” come il tennis capita che quelli che sono avversari tutti i giorni nel tour diventino anche tuoi amici. Questo è quanto capitato anche a Sinner e Draper, che ha raccontato di come i due abbiamo continuato a sentirsi una volta che lui lo ha raggiunto nel circuito maggiore: “Quando sono arrivato anch’io nel tour, ci siamo sempre salutati negli spogliatoi ogni volta che ci siamo incrociati e abbiamo continuato a sentirci con qualche messaggio. Ovviamente essere coetanei ci aiuta, anche perché giochiamo questo sport che ha un sacco di alti e bassi dal punto di vista emotivo ed emozionale che non è facile da gestire, ci sono un sacco di momenti duri”.

L’elogio di Draper a Sinner

Draper ha poi continuato elogiando il lato umano – oltre ovviamente a quello tennistico – di Sinner: “Sì, la nostra amicizia è iniziata scrivendoci qualche messaggio nei momenti negativi ma anche nei momenti positivi. E’ stato bello giocatore con lui il doppio a Montreal, è stata un’esperienza bella e al tempo stesso strana condividere il campo con qualcuno di così forte. Alla fine abbiamo fatto un buon doppio e magari ci sarà di nuovo modo di ripetere la cosa in futuro. Come persona Jannik è gentile, divertente e genuino e penso sia una cosa ancor più importante questa che essere un grande giocatore. Al tempo stesso però lui è anche un giocatore incredibile, dunque è positivo per questo sport”.

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