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Valentino Rossi svela un retroscena sul rapporto con Max Biaggi

In una lunga intervista concessa a "Il Giornale", l'ormai ex pilota della MotoGp si è lasciato andare a una confessione sul legame con l'ex collega e rivale

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Una vita passata in sella alla moto, quella di Valentino Rossi, che ora, sta vivendo una nuova fase della sua vita, lontano dalla MotoGp ma non dai motori e alle prese anche con un cambiamento di vita a livello personale dopo essere diventato papà per la prima volta.

Valentino Rossi e Max Biaggi: il retroscena sulla rivalità

L’ex pilota di Tavullia ha così concesso una lunga intervista a “Il Giornale”, in cui ha parlato molto dei suoi storici rivali. Un capitolo a parte è rappresentato da Max Biaggi con una vera e propria rivelazione sul loro legame. “La rivalità con Max Biaggi è stata forte. Ora ci salutiamo, parliamo reciprocamente bene l’uno dell’altro ed è bello. All’inizio io non ero nessuno e lui era il numero uno in Italia, uno dei più forti al mondo e ho cominciato a rompergli le scatole. Ero una carogna. Ma adesso tutto è passato, ci siamo riavvicinati. È stata una bellissima rivalità sportiva”.

Valentino Rossi e gli “altri” rivali

Non solo Biaggi, con una carriera così lunga e dedicata alla MotoGp non sono mancate le ostilità sportive. Quasi tutte però contraddistinte da sana competizione che è finita in pista: “C’è stato un grande riavvicinamento con Casey (Stoner, ndr), che mi manda spesso messaggi dall’Australia e mi chiede della bambina. Ci siamo anche visti. C’è stato un riavvicinamento anche con Lorenzo, ormai è un amico. È venuto alla 100 km del Ranch e alla sera eravamo a ballare assieme”.

Valentino Rossi e la nuova vita

La MotoGp è ormai un capitolo chiuso. Eppure arrivato a questo momento della sua vita era impossibile pensare di dire addio al mondo dei Motori. Lo ammette lui stesso: “Rimanere a casa senza far niente sarebbe devastante dopo 26 anni a correre per il mondo. Sono due terzi della vita e se da lì tagli di colpo e non fai più niente è tosta. Invece io ho sempre lavorato per diventare un pilota di macchine. Ho lavorato per arrivarci una volta smesso, perché le moto sono una cosa da giovani, devi essere in forma, devi avere coraggio. Invece le auto, ecco, adesso non vorrei dire una cosa che poi viene mal interpretata, ma le auto sono un po’ più abbordabili anche dalle persone di una certa età. Ora sono curioso di vedere quello che riuscirò a fare”. Lo sportivo dall’1 al 3 aprile sarà infatti impegnato nel primo settimana di gara del Fanatec GT World Challenge Europe.

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