Era stato solo un’avvisaglia il coinvolgimento del Verona nella cosiddetta Operazione Cyrano. Due settimane fa l’Hellas era stata oggetto di un’indagine su sponsorizzazioni ottenute attraverso fatture false emesse da una società cartiera, il club aveva smentito perquisizioni in sede, dicendosi tranquillo da tutti i punti di vista ma oggi è arrivata una notizia molto più grave: la società è sotto sequestro.
- Il presidente del Verona Setti indagato per bancarotta fraudolenta
- Come è nata l'inchiesta sul Verona
Il presidente del Verona Setti indagato per bancarotta fraudolenta
Il giudice delle indagini preliminari ha disposto il sequestro della società del presidente Maurizio Setti e il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip è stato eseguito dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna. Nel procedimento da cui nasce il provvedimento, spiega La Stampa, è indagato per bancarotta fraudolenta l’attuale numero uno dell’Hellas, che è accusato di aver spostato la società dal pacchetto azionario di una srl (sempre a lui riconducibile) fallita nel 2021, senza pagarne il corrispettivo.
Gli accertamenti condotti avrebbero evidenziato “episodi di distrazione, perpetrati tramite la cessione delle azioni rappresentative” dell’Hellas Verona dalla società fallita alla Star Ball Srl, “anch’essa riconducibile al medesimo imprenditore”, cioè il patron del club, Maurizio Setti. Dopo aver disposto il sequestro preventivo dell’intera partecipazione detenuta da Star Ball Srl, il gip del Tribunale di Bologna ha nominato come custode della quota il commercialista Stefano Reverberi.
Come è nata l’inchiesta sul Verona
L’inchiesta sviluppata è nata dall’esposto di uno dei tanti creditori della H23, società che aveva in pancia il Verona. L’importo delle quote sequestrate corrisponde all’incirca al valore della società, che oscilla tra i 45 e i 50 milioni di euro, il gip del Tribunale di Bologna ha nominato come custode il commercialista Stefano Reverberi.
Nei giorni scorsi un’altra inchiesta – ribattezzata Cyrano e diretta dalla Procura di Reggio Emilia – ha visto indagate 26 persone tra cui il presidente Maurizio Setti, per una presunta maxi frode fiscale da dieci milioni di euro. Nello specifico del Verona Calcio questa inchiesta riguarda esclusivamente la verifica di tre fatture emesse ormai 4 anni fa da una società terza, dal valore indicativo totale 50 mila euro.
Il comunicato del club
A seguito dell’operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Bologna, che ha eseguito un sequestro preventivo delle partecipazioni sociali nel club Hellas Verona di proprietà di Star Ball srl, la società calcistica ha emesso un comunicato stampa.
La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona F.C. s.p.a. (“HV”), che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi. Sono state sequestrate le partecipazioni sociali in HV di proprietà di Star Ball s.r.l., società (di Maurizio Setti) che le aveva acquistate da HV7 s.p.a., che a sua volta le aveva acquisite da H23 s.p.a.
Nel 2020, le società HV7 e H23 (riconducibili a Maurizio Setti) furono dichiarate fallite dal Tribunale di Bologna su istanza del Gruppo Volpi, che è l’unico soggetto a vantare di essere loro creditore. Non ci sono altri sostanziali creditori di HV7 e di H23. Entrambi i fallimenti furono revocati dalla Corte di appello di Bologna. La revoca del fallimento di HV7 è stata definitivamente dichiarata dalla Corte di cassazione con la decisione n. 29773/2023 del 26.10.2023. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte di appello di Bologna, rilevando che il Gruppo Volpi non ha provato di essere creditore di HV7.
HV7 – da cui Star Ball s.r.l. acquistò le partecipazioni in HV – è, quindi, tornata operativa e in attività. La conferma o revoca del fallimento di H23 è, invece, ancora sottoposta al giudizio della Corte di cassazione. La Procura di Bologna – allarmata dalle notizie di stampa (peraltro del tutto infondate) circa la possibile vendita da parte di Star Ball s.r.l. delle partecipazioni sociali in HV – ha ritenuto opportuno, su istanza dei legali del Gruppo Volpi, sequestrarle in via preventiva. L’ha fatto solo per il caso in cui, in futuro, il fallimento di H23 dovesse essere dichiarato in via definitiva e si dovesse poi discutere circa la liceità della cessione delle partecipazioni sociali fatta in passato da H23 s.p.a.
Già in passato, il Gruppo Volpi aveva tentato, senza successo, di avvalersi dello strumento penale del sequestro preventivo per attaccare Maurizio Setti e Star Ball s.r.l., che hanno poi visto pienamente riconosciute le loro ragioni dalla Corte di cassazione e poi dal Tribunale del Riesame di Bologna, che annullò il sequestro del patrimonio di Setti e di quello di Star Ball. Il relativo procedimento, che ebbe ampia risonanza mediatica, si è risolto nel nulla ed è stato archiviato dal GIP su istanza della stessa Procura. Maurizio Setti e Star Ball s.r.l. sono sereni e tranquilli, perché sono convinti di poter dimostrare, anche in quest’occasione, la correttezza, legittimità e liceità del loro operato e la carenza dei presupposti del sequestro.
Hanno, quindi, dato mandato ai loro legali di agire immediatamente per impugnare il sequestro preventivo.