La terza serata di Sanremo è attesissima, non solo per vedere in azione tutti i cantanti in gara ma anche perché sul palco con Amadeus e Morandi ci sarà come co-conduttrice Paola Egonu, ritenuta la più forte pallavolista al mondo. La campionessa del volley però ha fatto chiacchierare molto anche fuori dal campo, specialmente per l’addio alla Nazionale dopo un episodio di razzismo con un tifoso.
- Egonu sul ritorno in Nazionale
- Italia razzista: le considerazioni di Egonu
- Figlio di colore infelice: Egonu fa chiarezza
Egonu sul ritorno in Nazionale
A tal proposito, nelle ultime settimane si sta parlando anche di un possibile suo ritorno in Nazionale dopo quando accaduto ai Mondiali. Paola Egonu ha voluto mandare un messaggio chiaro in conferenza stampa: “Un ritorno in Nazionale? Sto metabolizzando, ma se c’è la possibilità sì. Non ho mai abbandonato l’Italia, ho scelto di giocare in Turchia per crescere e tornare qui”.
Italia razzista: le considerazioni di Egonu
Sul tema del razzismo, Paola Egonu è stata incalzata dai giornalisti presenti dopo le dichiarazioni di Salvini: “Egonu? Spero non faccia una tirata sull’Italia razzista“. La campionessa del volley ha replicato a modo suo: “Salvini? Non c’è bisogno di una risposta e tutti sappiamo perché. Se l’Italia è razzista? Sì. Questo non significa che siano tutti razzisti o ignoranti. Secondo me è un paese razzista che però sta migliorando. Non voglio sembrare polemica o fare la parte della vittima, ma voglio semplicemente dire come stanno le cose“.
Il monologo di Paola Egonu è molto atteso questa sera, ma andrà in scema piuttosto tardi, poco prima della mezzanotte: “Nel monologo mi racconto, quindi ci sarà anche una parte dedicata al razzismo. L’ho scritto io facendomi aiutare. Ho voluto dire chi sono a 360 gradi, senza prendere spunti da episodi particolari”.
Figlio di colore infelice: Egonu fa chiarezza
Infine, si è parlato della frase riportata da Vanity Fair in una sua intervista, “mettere al mondo un figlio di colore vuol dire condannarlo all’infelicità“. Questa la spiegazione di Paola Egonu: “Non ho mai pronunciato quelle parole. Mi riferivo a un episodio precedente alla pandemia, quando io e mia sorella parlavamo con preoccupazione di quanto stava accadendo negli Usa e del movimento Black Lives Matter. Ci siamo dette ‘caspita, potrebbe capitare a mio fratello o mio figlio’. Ma non credo che fare un figlio di colore sia condannarlo all’infelicità, anche perché io sono felice, anzi molto felice, quella frase era un’esagerazione”.