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Vuelta 2023 tappa 11: Ganna ancora super ma a La Laguna Negra vince Herrada

Il finisseur mette la firma anche nell’edizione 2023 della corsa spagnola ma il plauso va ancora una volta a Filippo per il gran lavoro fatto in favore del suo capitano, Geraint Thomas

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Habitué degli arrivi in salita, Jesus Herrada mette la firma anche nell’edizione 2023 della Vuelta: è suo l’allungo decisivo nel convulso finale dell’undicesima tappa con arrivo a La Laguna Negra, salita conclusiva che negli ultimi due chilometri ha messo a dura prova le gambe dei corridori, complici pendenze arrivate fino al 15%.

E soprattutto va rimarcato il gran lavoro fatto da Filippo Ganna per il suo capitano Geraint Thomas, che ormai lontano dai big in classifica ha cercato gloria su un arrivo che pure, a ben vedere, non sembrava così tanto congeniale alle sue caratteristiche.

Un’ascesa per finisseur

Perché l’ascesa conclusiva ha esaltato soprattutto le qualità dei finisseur: Herrada è scattato ai -500 all’arrivo intuendo che quello fosse il momento buono per dare la stoccata, con Jonathan Caicedo che aveva provato l’allungo a 1.200 metri dall’arrivo, ripreso e saltato però con irrisoria facilità.

Piazza d’onore per il francese Gregoire, terzo il danese Kron che una tappa a questa Vuelta l’ha già vinta, a Barcellona. Tutti facevano parte di un drappello di una ventina di corridori che ha animato la giornata con una lunga fuga, alla quale si sono uniti anche Jacopo Mosca e Andrea Piccolo, costretti però a staccarsi nell’ascesa conclusiva per via del forcing operato da Ganna.

Evenepoel ha schierato tutta la Soudal Quick Step

Nessuna novità in classifica generale: Evenepoel, temendo che Roglic potesse tentare di fare lo scherzetto nelle battute conclusive della tappa, ha schierato tutti gli uomini Soudal Quick Step nelle primissime posizioni del gruppo, praticamente chiedendo loro di fare da “stopper” a eventuali propositi di allungo dello sloveno.

Lo stesso Remco ha provato a scattare nei 100 metri finali, con Vingegaard pronto a saltargli sulla ruota e in generale i Jumbo Visma che non si sono dannati troppo l’anima per andarlo a riprendere. Domani, a Saragozza, tappa dedicata alle ruote veloci, preludio al venerdì di fuoco con il Tourmalet pronto a rimescolare le carte.

Le pagelle dell’11esima tappa: i top

  • JESUS HERRADA 9. Tempismo perfetto per il 33enne della Cofidis, che non sbaglia un colpo e, dopo aver beneficiato del forcing fatto da Ganna per Thomas, ai -500 decide di rompere gli indugi e scattare in faccia ai superstiti della lunga fuga di giornata. Tutto facile per Jesus, che alla Vuelta arriva a quota 3 vittorie in carriera.
  • FILIPPO GANNA 9. Un gregario così se lo sogna il 99,9% del mondo del pedale. Anche i Jumbo Visma farebbero carte false per averlo in squadra: il giorno dopo aver dominato la cronometro di Valladolid, Top Ganna si mette al servizio di Thomas e nell’ultima salita screma il gruppo con una facilità disarmante. Peccato che il capitano non completi l’opera, ma a ben vedere questa salita non sembrava poi così congeniale alle caratteristiche di Geraint. Ganna invece va forte ovunque: è unico.
  • ROMAINE GREGOIRE 7. Aveva messo la tappa nel mirino e tutto sommato ha fatto tutto ciò che doveva fare, senza sbagliare nulla, nemmeno il tempo in cui provare a sferrare l’assalto decisivo. Trova però Herrada che va più forte, e può solo togliersi il cappello di fronte allo spagnolo.
  • SEPP KUSS 6,5. Se ne sta buono nella pancia del gruppo, di rosso vestito. Trascorre una giornata tranquilla e con ogni probabilità si garantisce altre 48 ore con la maglia di leader cucita addosso. La Jumbo Visma dovrà decidere sul Tourmalet su chi puntare e più passano i giorni e più Sepp esce rafforzato nella convinzione che alla fine il prescelto potrebbe essere lui.

Le pagelle dell’11esima tappa: i flop

  • ANDREAS KRON 6-. Ha creduto nella possibilità di mandare a referto la doppietta, avendo già conquistato una tappa a inizio Vuelta ed essendo tra i più veloci in volata nel novero dei superstiti della fuga. Perché non c’è riuscito? Forse perché ha atteso un attimo di troppo nel togliersi dalla ruota di chi gli stava davanti, o forse (più semplicemente) perché non ne aveva.
  • GERAINT THOMAS 5. Fa lavorare Ganna come un ossesso, si fa portare su scremando il gruppo dei fuggitivi con una facilità disarmante, ma già in vista del cartello dell’ultimo chilometro lascia trasparire una pesantezza nella pedalata che non promette nulla di buono. Ha un sussulto quando prova ad accorciare su Caicedo, ma negli ultimi 500 metri i rivali vanno al doppio della velocità. Almeno può dire di averci provato: peccato, ma forse non era la sua salita.

Classifica generale dopo l’11esima tappa

  • 1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 35h52′38”.
  • 2. Marc Soler (UAE Team Emirates) +26”.
  • 3. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) +1’09”.
  • 4. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’36”.
  • 5. Lenny Martinez (Groupama FDJ) +2’02”.
  • 6. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +2’16”.
  • 7. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +2’22”.
  • 8. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’25”.
  • 9. Enric Mas (Movistar) +2’50”.
  • 10. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +3’14”.

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