Non serve spingersi troppo indietro nel tempo, a quel 2021 in cui arrivò addirittura in finale, sconfitto da Novak Djokovic nel giorno in cui l’Italia si laureava campione d’Europa a Wembley. Solo pochi mesi fa Matteo Berrettini trascinava gli Azzurri del tennis, in tandem con l’amico Jannik Sinner, al trionfo bis in Coppa Davis. Eppure, l’impresa di Malaga oggi sembra terribilmente lontana. Il giorno dopo fa ancora più male e a preoccupare è soprattutto l’atteggiamento di “The Hammer”: rassegnato, sfiduciato, con pochissimi stimoli. Dopo il ko con Kamil Majchrzak, il martello romano sta valutando addirittura se farla finita col tennis.
- Berrettini, un calvario che non finisce più
- L'ultimo flop a Wimbledon, nel torneo del rilancio
- L'ammissione di "The Hammer": "Devo pensare cosa fare"
Berrettini, un calvario che non finisce più
Un calvario le ultime stagioni di Matteo. Segnate da guai fisici in serie, da polemiche stucchevoli – ricordate le sistematiche bufere social quando era legato sentimentalmente a Melissa Satta? – e da sconfitte condite da infiniti rimpianti. Quella contro il polacco, numero 109 della classifica ATP, è forse la punta dell’iceberg per Berrettini. Il suo cammino a Wimbledon è già finito. Doveva, poteva essere il torneo del rilancio per lui, sull’amata erba londinese che tante soddisfazioni gli ha riservato in passato. Invece l’avventura è durata poche ore, cinque amarissimi set prima del temuto ko sul gong.
L’ultimo flop a Wimbledon, nel torneo del rilancio
Berrettini mancava dal campo da quasi due mesi, dall’uscita al secondo turno degli Internazionali di Roma per un problema agli addominali. Un malessere mentale più che fisico, che ha continuato a tormentarlo. Quasi a volersi togliere un peso, l’azzurro è corso in sala stampa dopo la sconfitta senza neppure asciugarsi il sudore, subito dopo la partita. Parole a caldo le sue, dopo che già in campo aveva tradito un pizzico di malessere e di nervosismo, sfogandosi a più riprese col suo staff. È stufo, Matteo. E non lo nasconde. Combatte, si danna, ci prova. Ma i risultati non si vedono. O per lo meno, non si vedono più con la regolarità auspicata.
L’ammissione di “The Hammer”: “Devo pensare cosa fare”
Preoccupanti le frasi pronunciate con lo sguardo dapprima basso, poi perso nel vuoto: “Non trovavo l’energia, fisicamente non stavo male. Dopo Roma ho passato settimane difficili, ho avuto tanti momenti di down in cui dovevo decidere se provarci o non provarci. Fondamentalmente sono stanco di rincorrere sempre qualcosa. Per questo ho bisogno di prendermi giorni per pensare, per decidere cosa fare del futuro perché stare in campo così non è quello che voglio. Fisicamente sono integro. La testa? Forse mi sono rotto anche quella… Ci sta che dopo tutto quello che ho passato in questi anni mi senta stanco. Ho bisogno di prendermi tempo per riflettere e capire cosa fare“.