Manca ormai davvero poco alla terza prova Slam dell’anno, Wimbledon, in partenza lunedì 27 giugno. Visto il rendimento su erba e le vittorie di Stoccarda e del Queen’s tra i favoriti c’è anche Matteo Berrettini, reduce dalla finale dello scorso anno.
A Gazzetta dello Sport l’azzurro si è raccontato prima di affrontare il torneo. «Ho reagito con grande forza mentale – spiega l’italiano al ritorno dall’infortunio – che mi portavo dietro dopo l’infortunio: sai, ti operi per la prima volta e per di più alla mano dominante. Alla fine, mi sono sorpreso di me stesso e adesso mi ritrovo con una grande energia».
E poi sul percorso e sul tabellone di Wimbleon, dice: «Come sempre ci butto un occhio, ma più che altro per avere idea dei giorni, delle partite e di quelli di riposo. Alla fine tutto è così casuale, soprattutto in un torneo difficile come questo, che la cosa importante è tenere fossa la concentrazione su una partita per volta. Anzi, su un punto per volta a cominciare dal primo. E comunque credo siano gli altri a dover avere un po’ di paura a preoccuparsi di me e da qualche parte sia finito».
Il romano ha poi ribadito che la scelta dell’ATP di non dare punti, dopo l’esclusione di Russia e Bielorussia, non l’ha reso contento, soprattutto per le modalità in cui si è svolto.
E sui favoriti: «Hurkacz ha appena vinto Halle e ha fatto semifinale contro di me l’anno scorso. Auger Aliassime può giocare molto bene sull’erba. Kyrgios lo conosciamo. Ovviamente sono curioso di vedere come si comporterà Alcaraz, ha mostrato il gioco e le qualità per essere competitivo fino in fondo, ma sulla superficie il suo rendimento è un’incognita».